Derby di Milano, Conte: “L’Inter lo giocherà come merita. Non si vince solo in campo, ma anche fuori”

Antonio Conte, allenatore dell’Inter, ha risposto alle domande dei cronisti nella conferenza stampa prepartita di Milan-Inter, derby di Milano della quarta giornata di campionato di Serie A 2019/20. L’allenatore si è soffermato molto sugli aspetti ambientali e gestionali dello spogliatoio e della rosa dopo il pareggio contro lo Slavia Praga e le discussioni sulla lite tra Brozovic e Lukaku. Queste le sue parole sintetizzate da CalcioNewsWeb per i propri lettori.

“È il derby, affrontiamo una buonissima squadra che è il Milan. Lo giocheremo come merita d’essere giocato. Cerchiamo sempre di seguire i dettami della preparazione. A volte ci riusciamo in maniera più approfondita, altre meno. La vittoria porta aspetti positivi, entusiasmo, se conseguita in modo meritato. Porta poi anche a rilassamenti e noi dobbiamo saper gestire certe situazioni.

Mi han detto che è normale sentire certe chiacchiere (si riferisce alla lite Lukaku-Brozovic, ndr). Altri club sono più bravi a nascondere certe cose, noi dobbiamo crescere anche fuori dal campo. Ci sono grandi lacune e dobbiamo essere bravi a colmarle. Non è semplice, bisogna cercare di essere capaci di estirpare cattive abitudini. Per ora abbiamo parlato del campo, anche fuori ci sono cattive abitudini. Dobbiamo essere più impermeabili. Non si vince solo in campo, ma anche fuori. Questo deve essere molto chiaro. Che mi si dica ogni volta che era così anche negli anni passati, io non lo accetto. Ripeto che per me è solo un alibi.

Giampaolo ha ottenuto ciò che meritato. Entrambi abbiamo fatto la gavetta. Lui ha meritato questa grande occasione, ha dimostrato di essere preparato, ossessionato com’è dal calcio come il sottoscritto. Complimenti a lui.

In Champions abbiamo affrontato una squadra che si è dimostrata forte, in queste gare si fa esperienza, in Champions conta. Proveremo a capire ancora meglio dove e cosa abbiamo sbagliato. Abbiamo tanti giocatori che per tanti motivi non hanno giocato ancora una partita ufficiale in Champions. Stiamo lavorando su un’idea ben precisa che coinvolga tutti i calciatori. C’è tanta strada da fare e non si possono fare i paragoni con la mia prima Juventus. Quella Juve non partecipava alle coppe europee e ci si poteva lavorare sette giorni alla settimana. 

Razzismo? In Italia si va sempre a peggiorare con gli insulti. Dopo tre anni, son tornato e ho trovato solo regressione. Si scrive solo per fomentare odio. Siamo colpevoli tutti. Stiamo parlando di qualcosa che educa le nuove generazioni alla violenza, che non va fomentata. In Inghilterra se due o tre provano a far qualcosa, li mettono in prigione e buttano la chiave. Qui si va allo stadio per insultare il calciatore, l’avversario, i colori. Sarebbe bello incitare la propria squadra. I bambini avrebbero bisogno di sentire questo e non osservare ambienti borderline.

Brozovic può adesso contare su due mezzali. Sono molto contento di lui, se si mette in testa di diventare uno dei migliori centrocampisti d’Europa, può sicuramente riuscirci. Candreva? Se vogliamo essere sicuri, verso le sette saprete la formazione per filo e per segno. Aspettiamo l’allenamento (ride, ndr). Valuteremo e faremo le scelte migliori in base alle condizioni dei giocatori. Lukaku ha avuto un problema alla schiena, ma adesso sta bene. Alexis Sanchez sta lavorando bene, secondo me sta facendo degli step importanti per avvicinarsi a essere considerato un titolare. Può aggiungere esperienza sia in campionato sia in Europa, ma può darci anche cattiveria agonistica. Adesso inizio a vedere qualche risposta che stavo cercando”.