Coronavirus: ecco tutte le misure per giocatori, dirigenti e accompagnatori

Tra i provvedimenti presenti nel decreto del Presidente del Consiglio Conte per limitare i pericoli di contagio da coronavirus, sono presenti delle misure di controllo sanitarie dirette a tutti i membri delle società e delle associazioni sportive che proseguiranno a giocare a porte chiuse. Nel decreto è specificato che i costi di tali misure sono a carico dei club: non si esclude, quindi, che nei campionati minori si vada verso la sospensione per la difficoltà di eseguire autonomamente i controlli.

Ma sicuramente almeno nei campionati professionistici (e per il calcio parliamo quindi di Serie A, Serie B e Serie C), si proverà ad andare avanti col regime di porte chiuse. Come si legge dal decreto, “le associazioni e le società sportive, a mezzo del proprio personale medico, sono tenute ad effettuare i controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano”. Non sappiamo se nei controlli idonei a contenere il contagio risulti il tampone – non dovrebbe essere così, visto che si preferisce farlo ai soli sintomatici. Ma di certo ci sono una serie di regole da adottare.

Il lavoro della FMSI – Federazione Medici Sportivi Italiana

Le ha riassunte la Federazione Medici Sportivi Italiana presieduta da Maurizio Casasco, stilando un prontuario in accordo con il gruppo di medici della Federcalcio, che è stato già inviato ai club di Serie A. Sono 18 regole che dovranno essere seguite quanto più scrupolosamente possibile per evitare la diffusione del contagio. Le riportiamo qui per i lettori di Calcionewsweb e per tutti coloro che, magari tra le ASD, volessero continuare la propria attività nei prossimi giorni.

L’elenco delle misure precauzionali per giocatori e tesserati

1 – Misurazione regolare della temperatura dei giocatori e dello staff tecnico prima di iniziare l’allenamento. Monitoraggio dei tanti contatti che i giocatori possono avere, in prima persona, all’interno del proprio ambito familiare e della cerchia di frequentazioni.
2 – Evitare contatti inutili.
3 – Non bere dalla stessa bottiglia, né in partita e né in allenamento. Il Napoli è stato il primo ad adottare questa misura preventiva.
4 – Non mangiare nello spogliatoio.
5 – Evitare le ceste comuni per riporre gli indumenti. Dopo l’allenamento utilizzare le proprie borse.
6 – Buttare negli appositi contenitori fazzoletti di carta, cerotti, bende, fasce.
7 – Lavarsi le mani il più spesso possibile.
8 – Utilizzare salviette monouso per l’apertura e la chiusura dei rubinetti.
9 – Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani non lavate.

10 – Tossire e starnutire nel braccio.
11 – Disinfettare periodicamente panche, pavimenti, armadietti.
12 – Evitare gli assembramenti di persone, anche le sempre meno frequenti cene con i gruppi dei tifosi: serate di gruppo abolite.
13 – Evitare le premiazioni.
14 – Evitare i tifosi all’uscita dello stadio con l’autobus della squadra o con l’auto personale.
15 – Disinfettare i microfoni prima delle interviste, comunque sconsigliato realizzarne.
16 – Evitare spostamenti nei giorni di riposo e frequentazioni di luoghi affollati, ristoranti, locali, cinema e teatri.
17 – È vietato stringersi la mano e sconsigliato vivamente il rituale pre-allenamento (tutti stretti in cerchio ad incitarsi),
18 – Evitare selfie e autografi con i tifosi.