Serie A, si rischia lo scontro con Sky. L’emittente valuta di non pagare i diritti tv

Quella che fino a pochi giorni fa sembrava soltanto un’ipotesi rischiosa, sta trovando sempre più concretezza col passare dei giorni. Come si apprende dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, infatti, Sky starebbe valutando di non versare alla Lega Serie A, e quindi ai club la rata di Maggio dei diritti TV.

È chiaramente una conseguenza dell’emergenza sanitaria che si vive in Italia per i contagi da coronavirus. Con la sospensione del campionato, le “prestazioni” delle squadre per Sky non possono essere espletate, e l’azienda satellitare sta iniziando a considerare di non versare l’ultimo saldo bimestrale. Una cifra che ammonta, IVA inclusa, alla somma di 233 milioni di Euro. Una quota molto importante, quindi. E che per molti club di Serie A rappresenterebbe una boccata d’ossigeno che verrebbe a mancare.

La questione è chiaramente molto delicata – anche se il tutto rientra nell’ambito dei problemi economici e sportivi che in questo momento ricoprono un’importanza molto relativa rispetto alla tragedia che il nostro paese sta vivendo. Sky sta pensando di appellarsi all’articolo 1467 del codice civile, quello che parla dell’eccessiva onerosità sopravvenuta. A sostegno della tesi di Sky c’è poi l’idea che se i club sospendono i pagamenti ai calciatori, la stessa operazione diventa plausibile tra sé e i club.

E tra i club c’era persino chi aveva chiesto l’anticipo della rata bimestrale successiva, prevista per settembre. Nel caso Sky davvero non versasse quanto pattuito per maggio, il buco dei guadagni della Serie A precedentemente stimato a 550 milioni di euro si allargherebbe fino a 780 milioni di Euro. Una perdita insostenibile per il futuro. A quel punto si renderebbe necessario, in un modo o nell’altro, terminare i campionati in estate – in un modo o nell’altro – per non far crollare l’intero sistema calcistico professionistico italiano.