Roma, guerra aperta tra Pallotta e Petrachi: tra i possibili scenari spunta il licenziamento

Clima pesante quello che si respira in questi giorni in casa Roma, sponda giallorossa, a pochi giorni dalla ripresa del campionato dopo il lungo periodo di stop dovuto al Covid-19, la Roma si trova ad affrontare dissidi interni tra la presidenza capitanata da James Pallotta e il DS Gianluca Petrachi, il cui rapporto sembra destinato a rompersi in maniera irrimediabile.

Rapporti ai minimi termini

Come riportato anche dal quotdiano La Repbblica, sono molte le motivazioni che stanno spingendo l’ex DS del Torino lontano da Roma, dopo poco meno di un anno dal suo arrivo, anch’esso piuttosto travagliato dal club piemontese, a causa di un messaggio inviato dal patron americano all’indirizzo del dirigente apparso decisamente offensivo, visto che quest’ultimo aveva dimenticato di citare il presidente durante un’intervista.
Tuttavia, non è da ricercarsi solo in questo elemento il rapporti arrivati ai minimi termini tra i due, già in contrasto anche in altre tematiche da tempo, come diverse visioni sul mercato, tanto che Pallotta avrebbe già scelto Morgan De Sanctis come futuro DS dei giallorossi.

Scenari di separazione

In queste ore il ceo Guido Fienga sta facendo il possibile per tentare di ricucire lo strappo, ma con i rapporti oramai compromessi, è probabile una separazione tra Petrachi e la Roma, fermo restando che, forte di un accordo siglato lo scorso anno di durata triennale, questo non è disposto a dimettersi.
Le ipotesi sono una buonuscita per lui, opzione non particolarmente gradita a Pallotta visto lo stipendio di Petrachi che ammonta a 1,2 milioni a stagione (più molti bonus come 1,2200mila euro per la qualificazione in Champions League; 200mila euro per la vittoria dell’Europa League; 100mila euro per ogni passaggio del turno nel massimo campionato europeo a partire dagli ottavi; 150mila euro per la vittoria della Coppa Italia; 300mila euro per la vittoria del Tricolore), oppure un futuro da “separato in casa”, e infine un difficile ma non totalmente impraticabile licenziamento per giusta causa.
Il clima in casa Roma è bollente, e non accenna a raffreddarsi in breve tempo.