Sono passati esattamente 50 anni da quella che è probabilmente la partita di calcio più famosa e riconoscibile del calcio moderno, ovvero Italia – Germania Ovest 4 – 3, gara di semifinale per accedere alla finale del Mondiale di calcio 1970, disputato in Messico.
Il match è entrato nella leggenda di questo sport grazie a diversi motivi, uno su tutti la spettacolarità, visto che accadde letteralmente di tutto.
In verità non ci fu un particolare spettacolo nei 90′ minuti regolamentari, quanto piuttosto in quelli supplementari, che hanno reso ancora più famosa e sentita la rivalità tra italiani e tedeschi anche nel modo di intendere il calcio.
La gara
La Nazionale Italiana si trovava come spesso accaduto al centro di numerose polemiche, con numerosi voci che parlavano di “suddivisione in clan” e per questo motivo non particolarmente considerata tra le pretendenti alla finale. La Germania, che vinse il mondiale 4 anni più tardi appariva ai più come una squadra molto più solida, tranquilla e completa.
Il match iniziò alle 16.00 locali presso lo stadio Azteca
Tuttavia, dopo pochi minuti è proprio l’Italia, allenata all’epoca da Ferruccio Valcareggi, che con Boninsegna dopo soli 8 minuti, e da quel momento inizia una sorta di monologo teutonico che fu perpetuato senza successo fino alla rete del terzino Schnellinger a pochi istanti dal termine dei regolamentari.
Nel primo tempo supplementare dopo quattro minuti Gerd Muller manda avanti la Germania Ovest, ma dopo altri quattro minuti è Tarcisio Burgnich a siglare la rete del nuovo pareggio, addirittura trovando la rete del vantaggio con una grande progressione di finalizzata da Gigi Riva a margine del primo tempo supplementare.
Il secondo tempo supplementare vede il pareggio tedesco con con il “solito” Muller di testa, con la complicità di Rivera, letteralmente fermo sul palo.
La rete del 4 a 3 finale è firmata proprio da Gianni Rivera al minuto 111.
“La partita del secolo”
Per via di tantissimi episodi, capovolgimenti di fronte, la partita fu da subito ribattezzata “Partita del secolo”, com’è anche riportato fuori dallo Stadio Azteca ancora oggi.
