Gasperini presenta Genoa-Atalanta: “Dobbiamo pensare alle nostre qualità ed evitare infortuni”

Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta, ha risposto alle domande della conferenza stampa di presentazione di Genoa-Atalanta, anticipo delle 12.30 della domenica della terza giornata di campionato. Di seguito la sintesi delle sue parole prodotta dalla redazione di CalcioNewsWeb per i propri lettori.

“Ci stiamo allenando da luglio per arrivare a questo punto della stagione. Abbiamo bisogno di giocare con continuità, che può dare indicazioni più certe a tutti quanti. Possiamo però pensare ora solo al Genoa. È un ottimo test sia per il valore della squadra che per la difficoltà del campo. C’è molta attesa sulla prima di Champions, la prima in assoluto per l’Atalanta. Il campionato è fondamentale.

Il Genoa ha evidenziato una certa qualità di gioco. Ha recuperato i favori dei propri tifosi, quando c’è entusiasmo è un’aggiunta importante. Noi però dobbiamo guardare i valori delle due squadre, possiamo fare la nostra gara, siamo nelle condizioni per potere fare bene. Dobbiamo fare la corsa su noi stessi, sapere quali sono i punti forti ma anche le difficoltà che hanno ancora.

La situazione in attacco è molto chiara: abbiamo quattro giocatori, alle volte giocano in due, altre in tre. Abbiamo sette partite in ventidue giorni. L’importante è che stiano bene e che non abbiano infortuni, altrimenti andiamo in difficoltà. Anche Barrow sarà utilizzato al meglio, può essere un’arma in base alle sue risposte in campo. A differenza dell’anno scorso ci sarà più rotazione. Nella stagione scorsa abbiamo finito con 13 giocatori più il portiere, ora abbiamo qualche soluzione in più. Sono arrivati Kjaer e Arana, quest’ultimo è stato buttato nella mischia subito contro il Torino. Abbiamo recuperato Castagne, almeno come convocato. I nuovi arrivati avranno bisogno di qualche settimana, è un organico sufficiente come numero. Ho la fiducia massima di tutti, l’importante è non avere infortuni.

Kjaer non è pronto, servirà un inserimento anche dal punto di vista tattico. Un conto è farlo in preparazione, è più facile per un esterno tipo Arana che gioca su un binario, ha meno soluzioni da dover prendere in considerazione. Kjaer necessita di qualche allenamento, qualche settimana. Toloi e Palomino hanno avuto dei problemini durante la settimana, sono ancora indeciso su loro due. Eventualmente c’è anche Ibanez, ha delle doti, se poi non lo vedi giocare e non fa partite è più difficile valutarlo. 

Questa Champions ha un valore completamente differente rispetto a quella vissuta con l’Inter nel 2011. In questo momento io e anche la squadra non riusciamo a vedere troppo in là. Noi abbiamo tutte queste partite, tutte di livello. Rispetto all’Europa League incontriamo squadre che hanno vinto i rispettivi campionati, i numeri uno nei loro paesi. Dovremo essere bravi a concentrarci sull’avversario. Il campionato deve diventare molto importante, se facciamo bene lì possiamo fare bene anche in Champions. Devo dire che i ragazzi ci sono.

Il Ferraris è un campo che dà alla squadra di casa motivazioni in più, ma non è che quando andiamo a giocare da altre parti siano teneri. È un test molto forte anche per la nostra personalità, per la nostra capacità: è una gara difficile ma non più complicata di tante altre. Dobbiamo stare attenti, dobbiamo fare la corsa su di noi, l’ambiente esterno è una peculiarità e non possiamo modificarla, gliela concediamo ma noi dobbiamo pensare alle nostre qualità, questa è la risposta che dobbiamo cercare assolutamente”.