Il caffè fa bene o male al diabete? Ecco la risposta

La cosiddetta pausa caffè, cioè quel momento in cui ognuno di noi sorseggia una tazza della bevanda più consumata per staccare dal trend quotidiano, non è solo rilassante ma curativa, questo quanto appreso dagli studi effettuati da alcuni medici statunitensi, i quali hanno dedotto che il caffè fa bene al diabete.

I dati degli studi effettuati

La ricerca si è basata su dati molto significativi, infatti per la bellezza di otto anni sono state seguite ben 100.000 persone registrando i loro cambiamenti nei confronti del diabete di tipo 2. Di queste persone, coloro che hanno iniziato a consumare una tazzina in più di caffè al giorno hanno visto scendere il pericolo di diabete dell’11%, al contrario chi ne ha ingerito meno ha visto aumentare il pericolo di contrarre questa malattia. I dati sono stati ancor più confortanti nelle persone che hanno portato il loro consumo di caffè giornaliero a 3 tazzine in più del solito, per loro infatti la prevenzione al diabete si è stabilizzata intorno al 37%, mentre è salito ancor di più il rischio per chi ha deciso di eliminare del tutto la bevanda dalla propria alimentazione.

Come si spiega l’effetto protettivo del caffè verso il diabete

Il caffè protegge dal diabete non grazie alla caffeina che contiene, infatti bevendo il thè o altre bevande con caffeina i risultati non sono gli stessi. L’effetto protettivo del caffè è dovuto all’interezza della bevanda, che è composta da un mix di sostanze tra le quali spiccano i composti fenolici antiossidanti, molto utili nel proteggere il nostro organismo.

C’è poi da aggiungere che i benefici prodotti dal caffè variano a seconda della quantità, perchè essendo stati effettuati negli USA gli studi di conseguenza sono stati analizzati i recipienti del caffè americano, che come tutti sanno sono molto più grandi delle nostre normali tazzine. Quindi quantificando la quantità in termini di tazzine nostrane, per avere i benefici sul diabete bisogna consumare 4 o 5 tazzine di caffè al giorno e non di più, perchè superata questa soglia nascono gli effetti collaterali e si perdono tutte le protezioni elencate in precedenza.

Quali sono gli effetti collaterali del caffè

Tenendo conto che il caffè contiene caffeina così come altre bevande è sempre meglio regolarsi durante la giornata e quindi non consumare le 4-5 tazzine di caffè e poi anche altre bevande contenenti in esse la caffeina. L’uso sproporzionato di questa sostanza porterà effetti collaterali come emicranie, insonnia, tachicardia, nervosismo. Altri effetti invece si possono manifestare quando una persona abituata a bere caffè decide di farne a meno improvvisamente, in quel caso si soffrirà di un forte senso di stanchezza e spossatezza, difficoltà nell’avere la giusta concentrazione e anche a sbalzi d’umore. Tutti gli effetti collaterali possono essere tranquillamente evitati se l’assunzione di caffè si mantiene nella norma e cioè tra le 4 e le 5 tazzine giornaliere, cercando di evitare di affiancare ad esse altre bevande con caffeina, altrimenti se proprio sentite il desiderio di bere una tazza di thè o una bibita energetica giusto per fare qualche esempio, diminuite in quella giornata il numero di tazzine di caffè e tutto filerà liscio come l’olio.