Bere birra in allattamento: si può? Ecco la risposta

L’accostamento tra alcol e allattamento è molto dannoso, sia per la madre che per il figlio. L’alcol assunto dalla madre viene trasmesso al figlio attraverso il latte e il neonato ha un tempo di smaltimento dell’alcol molto più lungo rispetto alla madre e ciò potrebbe avere delle ripercussioni al fegato o al sistema nervoso, ancora immaturi.

È da sottolineare, però, che questi danni si verificano quando c’è un abuso di alcol, ma un calice di vino in allattamento o un bicchiere di birra sporadicamente non compromettono la salute nè della mamma nè del bambino. Tuttavia, per evitare di correre rischi inutilmente, si può aspettare qualche ora prima di allattare il proprio figlio in modo da consentire al corpo di smaltire l’alcol.

L’assunzione volontaria e frequente di birra in allattamento è stata incentivata da una leggenda pseudo scientifica basata sulla convinzione che il malto, presente nella birra, possa stimolare la prolattina e far uscire più latte. Questa ipotesi, però, non è mai stata confermata, anzi, è stato dimostrato che il latte aumenta solo se il piccolo si nutre costantemente dal seno materno, è quindi proprio la suzione del bambino a stimolare la produzione di latte. Altre ricerche dimostrano che l’alcol ingerito dalla madre durante l’allattamento influisce negativamente sulla produzione di ossitocina, l’ormone che regola la fuoruscita del latte, finendo per ridurre la lattazione.

Alcuni ricercatori della Chemical Senses Center in Pennsylvania, USA, hanno condotto ricerche sugli effetti dell’alcool sul bambino allattato al seno ed hanno rilevato che l’odore del latte materno cambia in seguito all’assunzione di alcool. E’ stato notato che le madri, sulle quali è stato condotto questo test, non si rendevano conto di questo fatto, anche se l’assunzione di latte da parte dei bambini diminuiva significativamente.

Anche se si decide di bere, si possono prendere degli accorgimenti come aspettare che il proprio organismo si sia disintossicato dall’alcool prima di allattare il proprio bambino. Tuttavia, questo metodo funziona solo se il bambino dorme tutta la notte. In caso contrario, si può decidere in anticipo di tirare il latte e conservarlo per la poppata.

Assumere alcolici durante l’allattamento è comunque dannoso anche per altri motivi. Infatti, all’incirca il 2% dell’etanolo presente nel sangue della madre passa nel latte e viene, praticamente, “bevuto” in parte dal bimbo. Questo può avere delle conseguenze dato che parliamo di un organismo ancora immaturo. Il fegato di un neonato, per esempio, non ha ancora la capacità di metabolizzare l’alcol, che arriva al cervello e provoca effetti, sicuramente dannosi, ma ben diversi da quelli dell’adulto.

In una prospettiva a lungo termine, non si conoscono ancora gli effetti dell’alcol sul bebè.
Alcuni studi parlano di ritardi nelle tappe dello sviluppo psicomotorio. Sono ben noti invece gli effetti immediati: con l’aumento del tasso alcolico nel sangue materno, il bambino rischia una sedazione eccessiva o addirittura tremori e convulsioni.

Astenersi dal bere è, dunque, in ogni caso, la scelta più  giusta è responsabile.
In conclusione: niente birra e niente vino per le mamme che nutrono al seno: l’unico “strumento” davvero in grado di stimolare la produzione di latte è il bambino stesso.