Mangiare carne cruda fa male? Ecco cosa dice la medicina

Molte persone mangiano carne cruda, ma questo comportamento alimentare può risultare molto rischioso e poco igienico se non si sa come comportarsi correttamente.

La carne cruda può essere servita al carpaccio, macinata o preparata in tante altre varianti, inoltre, a differenza di quello che si possa pensare, in molti se ne alimentano in maniera sistematica.

La carne cruda può essere suddivisa in: carni crude conservate e carni crude fresche, le prime derivano soprattutto da bovino, suino ed equino da macello, mentre le seconde si ottengono soprattutto da bovino giovane, cavallo da macello e anatra.

Rischi nel consumare la carne cruda

Dal punto di vista nutrizionale, mangiare carne cruda è diverso dal mangiare cibi cotti, soprattutto dal punto di vista dell’igiene degli alimenti.

Ci sono casi, come quello delle donne in gravidanza, in cui si sconsiglia il consumo di insaccati e carni salate o crude, questo perché alcuni animali, in particolari suini e uccelli, sono portatori potenziali di agenti patogeni come virus, batteri e parassiti.

È comunque molto importante distinguere il rischio di contagio batterico da quello virale, nel primo caso si tratta di infezioni che sono dovute a cattive condizioni di macellazione, nel secondo, di virus che si trovano nelle cellule dell’animale.

È chiaro che ci sono dei rischi se si sceglie di consumare la carne cruda, la giusta cottura risolve il problema, discorso analogo anche per il pesce.

Mangiare carne cruda, si può?

Mangiare carne cruda si può, come detto, questa può essere servita al carpaccio, macinata o alla tartara, inoltre, sulle nostre tavole ci sono tantissimi prodotti che non vengono trattati termicamente e che subiscono esclusivamente processi di conservazione come salatura, essiccatura o affumicatura, ne sono un esempio insaccati o carni salate che troviamo nel banco frigo.

Ma quali benefici apporta il consumo di carne cruda? In realtà non molti e sono limitati a una maggiore idratazione della pietanza, incrementando la quantità di acqua ingerita; alla conservazione degli elettroliti che si trovano nelle fibre muscolari, con la carne cruda vi è un maggiore assorbimento di ferro, potassio, sodio, magnesio e calcio; nonché la conservazione dell’integrità delle molecole delle vitamine tra cui B1, B2, B5 e A, che vengono meno durante il processo di cottura.

Per stare più tranquilli, è meglio preferire la cottura della carne, evitando così rischi di infezioni alimentari causati da escherichia coli, un batterio che, come la salmonella, si nasconde in carpacci, tartare e carne non cotta nel modo giusto, provocando anche seri problemi gastrointestinali.

Bisogna fare particolare attenzione al consumo di carne cruda nella stagione calda, poiché le temperature alte aiutano la proliferazione dei batteri, per cui è bene cuocere attentamente e con cura ogni pezzo di carne.

Inoltre, è indispensabile che la conservazione a temperatura ambiente sia molto limitata, sia prima che dopo la cottura, bisogna evitare di cuocere la carne se è ancora congelata perché si farebbe fatica a capire se dentro è ancora cruda e, infine, la cottura deve avvenire in modo uniforme evitando di avere parti perfettamente cotte e altre no.