Reflusso gastrico: cosa mangiare a colazione

Conosciuto come il disturbo digestivo più comune il reflusso gastroesofageo lo si riconosce per una sensazione di bruciare allo stomaco e risalita nell’esofago dei succhi gastrici. La causa principale di questo disturbo è dovuta ad un possibile malfunzionamento di una valvola, il cardias, cioè  quella valvola che richiude la cosiddetta “bocca dello stomaco”. In alcuni casi, il reflusso gastroesofageo è accompagnato dalla presenza di un’ernia iatale rilevabile attraverso un esame di gastroscopia.
Il reflusso gastroesofageo è un disturbo che colpisce prevalentemente le persone appartenenti ai Paesi occidentali, è dimostrato, infatti, un incidenza di casi di reflusso e di obesità. Un peso eccessivo determina un aumento della pressione addominale, che risulta essere una delle cause principali a scatenare il reflusso acido.
Per prevenire o curare tale disturbo bisogna fare attenzione non solo a cosa o a quanto mangiamo ma anche al modo in cui mangiamo. È importante, per esempio, fare pasti ravvicinati e in piccole porzioni piuttosto che abbuffarsi a pranzo e a cena. Occorre prestare attenzione a dei piccoli accorgimenti come il non tenere la cintura dei pantaloni troppo stretta dopo aver mangiato oppure non andare a dormire prima di due ore dopo la cena oppure, una volta a letto, tenere un cuscino alto sotto il collo per evitare una posizione totalmente distesa. 

Per quel che riguarda la colazione, fondamentalmente non esiste una vera e propria colazione ideale per chi soffre di disturbo gastroesofageo anche perché le cause di questo disturbo, come abbiamo detto, possono essere diverse. Tuttavia, possiamo solo affermare con assoluta certezza l’importanza di non saltare mai la colazione in quanto risulta essere il pasto più importante della giornata, quello che ci  permette di avere le energie per affrontare le giornate senza stancarci troppo. Chi soffre di disturbo gastroesofageo spesso salta intenzionalmente la colazione per paura di accentuare il dolore alla “bocca dello stomaco” o perché non sa esattamente cosa mangiare dal momento che caffè e sono assolutamente vietati per chi soffre di reflusso. Tuttavia saltare la colazione è un’abitudine che andrebbe evitata perché non solo può essere la causa scatenante del disturbo, ma in caso di disturbo in corso, può protrarre i sintomi dolorosi per tutta la giornata. Quindi il consiglio spassionato che possiamo dare è quello di non lasciare mai lo stomaco completamente vuoto perché i succhi gastrici lo corrodono scatenando il dolore e causando gastrite.

Praticamente se soffri di reflusso gastroesofageo a colazione puoi sbizzarrirti con yogurt magro o latte parzialmente scremato. Questi alimenti, però, vanno assunti con moderazione, in quanto hanno un effetto inizialmente calmante, ma dopo 2-3 ore dalla loro ingestione scatenano nuovamente le secrezioni gastriche, facendo ricomparire le sensazioni di bruciore e dolore.

Dunque, il latte potrebbe essere sostituito da delle tisane a base di malva, consigliate per la loro azione antinfiammatoria. È preferibile, specie a colazione, consumare  molta frutta a condizione che sia ben matura. Sconsigliati invece gli agrumi e la frutta secca perché la loro composizione ha effetti irritanti sulla mucosa gastrica.
Se invece si vuole optare per una colazione salata, via libera a patate bollite, uova sode, formaggi non fermentati, magri e freschi come la ricotta, oltre che ai cibi cotti a vapore, alla griglia, al forno, al cartoccio oppure alla piastra.
Consumare il sale con moderazione è un altro accorgimento che bisogna tenere a mente, anzi, nei periodi di acutizzazione dei sintomi andrebbe addirittura evitato.
Attenzione anche ad assumere alimenti troppo freddi o troppo caldi perché irritano la mucosa gastrica e infine cercate di mangiare con calma, via i cellulari, via i pensieri, il momento del pasto è un momento che serve anche per rilassarsi e prendersi un attimo per se stessi.