Serie D, Giugliano-Palermo: il danno oltre la beffa. Vietata la trasferta ai supporters rosanero

Quella che doveva essere una partita non solo di cartello del Girone I di Serie D, ma anche una festa dello sport vista la reciproca stima tra le tifoserie di Giugliano e Palermo si sta rivelando l’ennesima sconfitta del movimento calcistico italiano.

Come un fulmine a ciel sereno è giunta questa mattina l’ordinanza del Prefetto di Napoli di vietare la trasferta di domenica 1° dicembre ai tifosi residenti a Palermo e provincia, che così non potranno seguire la propria squadra del cuore nella sfida contro la compagine giuglianese.

Non sono molto chiare le motivazioni di tale provvedimento visto che non esistono rivalità tra le tifoserie e che la tribuna ospite del Vallefuoco di Mugnano fino ad oggi non è mai stata definita inagibile.

Da quanto appreso da fonti vicine alla società palermitana sembra che la Prefettura di Napoli abbia deciso per il divieto a causa della condotta non proprio irreprensibile dei tifosi palermitani in occasione delle gare contro Nola, Palmese e Messina. Se questa fosse anche la decisione definitiva sarebbe ancor peggio, perchè verrebbe da chiedersi per quale motivo si sia presa questa decisione proprio nella gara contro il Giugliano, visto che durante l’intera settimana attraverso i canali social le due tifoserie si sono scambiati gesti di rispetto e di voglia di vivere una giornate di puro divertimento sportivo?

A pagarne le spese di tale decisione non saranno solo i tifosi del Palermo, quelli del Giugliano, che aspettavano con ansia l’incontro con una tifoseria di grande blasone come quella rosanero, ma anche la società calcio Giugliano, la quale da questa partita sperava di guadagnare un incasso almeno parzialmente adeguato per poter “respirare” dopo i tantissimi sacrifici che sta accumulando per portare avanti un progetto importante già ostacolo dalla mancanza del proprio stadio.

Ancora una volta al danno si è aggiunta la beffa e anche in questa occasione chi di dovere ha scelto la strada più facile senza tener conto delle conseguenze e del vero spirito di una partita di calcio.

Quanto ancora bisognerà attendere prima che l’Italia si metta al passo con gli altri Paesi europei almeno sotto l’aspetto calcistico? State rompendo il giocattolo e i sogni di chi ama questo sport e se le società falliscono anno dopo anno la colpa sarà anche dovuta a queste cervellotiche e scellerate scelte.