Mihajlovic parla in conferenza stampa: “Ho sentito grande affetto. Mi sono rotto di piangere”

Conferenza stampa a sorpresa da parte di Sinisa Mihajlovic che ha terminato di recente il terzo ciclo di cure, il tecnico serbo ci teneva a parlare ai presenti, assistito dallo staff medico Ospedale bolognese Sant’Orsola.

Grazie a tutti, so che volevate essere in più ma le mie condizioni non mi consentono di stare nella stessa stanza con numerose persone a lungo. In questi 4 mesi ho sentito molto affetto, l’ultima volta che ho parlato è stato quando ho annunciato la mia malattia quindi mi sembrava opportuno spiegare la mia situazione ed il mio stato di salute. Ho conosciuto dottori ed infermieri straordinari che mi hanno supportato di continuo, e li ringrazio di cuore, sono persone eccezionali“.

Il mister si è commosso ed ha passato la parola ai medici, non prima di un eloquente “mi sono rotto le p***e di piangere”:

E’ intervenuto il dottor Michele Calvo:

Su richiesta di Sinisa per la prima volta mi rivolgo alla stampa: c’è stato bisogno di essere prudenti ecco perchè abbiamo parlato poco. Diagnosi e terapie sono state affrontati con professionalità. Sinisa presenta un tipo di leucemia non usuale, quella acuta mieloide in cui un tipo di globuli bianchi si arrestano e proliferano senza controllo, col midollo che perde la capacità di produrre rossi, bianche e piastrine. Il percorso ci ha portati al trapianto e alle cure chemioterapiche: il risultato del primo ciclo è stato molto positivo, abbiamo ottenuto la remissione completa. Poi è partita la caccia al donatore dopo i familiari, è stato preso uno da registro. Conoscendo Sinisa ho sentito un affetto trasversale da tutti e lui vede cose in positivo, penso sia il lato migliore di lui: siamo felici di averlo restituito in ottima forma”.

Successivamente Mihajlovic ha ripreso la parola, volendo ringraziare chi lo ha sostenuto e continua a farlo:

Ringrazio tutti, tifosi e non per incoraggiamenti, striscioni e cori, mi sono sentito parte di una grande famiglia, ringrazio particolarmente mia moglie che mi è stata sempre accanto ed ha più p***e di me, e anche i miei figli che si sono fatti avanti quando sono stati richiesti dei donatori.
A tutti quelli che si trovano nella mia situazione dico di non sentirsi deboli se affrontano senza forza questo male, conta la voglia di vivere e di non mollare mai.
Io prendo 19 pastiglie al giorno, ma pur di uscire ogni tanto dall’ospedale prenderei tutto“.