Roma, pronto il passaggio di mano da Pallotta a Friedkin, ecco cosa cambierà

Dan Friedkin si appresta a diventare di fatto il proprietario della Roma, andando ad acquisirne il pacchetto di maggioranza.

La Roma si appresta quindi a restare “americana” pur cambiando de facto il proprietario, con alcune novità che probabilmente andranno a verificarsi con il passaggio di mano.

Friedkin a differenza di Pallotta andrà a vivere a Roma a differenza dell’attuale presidente, mai troppo apprezzato anche per la poca vicinanza con la squadra e la società (manca dalla capitale da 520 giorni), poi seguiranno dei cambiamenti interni, a partire dal team manager Tempestilli e il responsabile giovanile Tarantino che hanno già fatto le valigie, seguiranno con tutta probabilità il vice Baldissoni, il consulente Baldini e probabilmente anche il Ceo Fienga. Poi c’è la voce di Paratici che potrebbe affiancare Petrachi, oltre al ritorno in veste di dirigente di De Rossi (una volta appese le scarpe al chiodo), mentre molto più difficile un ritorno di Totti.

Almeno all’inizio, non saranno possibili spese folli visto che il Friedkin appianerà i conti in rosso estinguendo di fatto il debito di 270 miloni di euro Goldman Sachs, ciò significa di una maggior stabilità, meno cessioni “obbligatorie” ma allo stesso tempo non spese eccessivamente superiori alle entrate. La Uefa concede spese extra ai nuovi proprietari a patto di avere un rientro economico entro un anno.

Tuttavia forse il motivo principale dell’uscita di scena di James Pallotta è la questione stadio, visto che sono stati diversi investitori che viste le difficoltà del progetto, hanno fatto pressione sull’attuale presidente a lasciare la carica. Vitek sostituirà Parnasi e proverà a trovare un accordo con il comune.