Le prime parole di Gattuso da allenatore del Napoli: “C’è tutto per far bene, punto alla Champions”

Queste le prime parole di Gattuso da allenatore del Napoli, nella conferenza stampa di presentazione di oggi a Castel Volturno.

“Ho detto di si perché è facile dire si a questa società, il Napoli è protagonista in Italia ed Europa da dieci anni. Anche se in campionato la squadra attraversa un momento non positivo, è una grande squadra. È una squadra che ha quasi tutti giocatori funzionali al tipo di calcio che voglio fare e che mi piace. Quando ci siamo visti la prima volta è stato domenica alle 21, ho fatto 12 ore ad andare e tornare in macchina col mio secondo per non farmi beccare, per andare alla FilmAuro.

Con Ancelotti ci siamo sentiti stamattina, ieri sapevo che era con la sua famiglia. Sono stati due giorni non facili, sapevo di dover affrontare un chiarimento con Carlo. Ho lasciato qualche componente dello staff, sono stati due momenti di difficoltà. Carlo mi ha fatto crescere, ho giocato con lui 400 partite. Nei momenti di difficoltà in questo lavoro l’ho sempre chiamato, e oggi per l’ennesima volta ho avuto ennesima riconferma dell’uomo che è Ancelotti. Non fate paragoni, perché Ancelotti ha vinto tutto nel mondo da allenatore, io sono un allenatore giovane, e devo ancora dimostrare tanto. Carlo ha dimostrato, spero di fare il 10% di quello che ha fatto lui nella sua carriera. 

L’obiettivo stagionale è quella degli ultimi anni, la squadra è costruita per andare in Europa. Voglio essere obiettivo, la squadra non può stare fuori dall’Europa. Dobbiamo recuperare i punti e centrare la Champions League. 

Si riparte a testa bassa, lavorare e pedalare, serve vincere le partite. Dobbiamo preparare bene le partite, abbiamo l’obbligo di comandare le partite e giocare un certo tipo di calcio. So cosa posso dare, io devo aiutare le altre due componenti e loro devono viaggiare di pare passo con me. Dobbiamo pensare solo al lavoro e uscire fuori dal problema che è venuto fuori negli ultimi due mesi.

L’incrinatura con la gente si ripara coi risultati, con le prestazioni, e recuperando più punti possibili in poco tempo. E poi esprimere un buon gioco, che si è visto negli anni scorsi e a tratti di recente. 

Chi fa il nostro lavoro è legato ai risultati, mi fa ridere parlare di contratti. Se il presidente mi avesse proposto solo sei mesi sarei venuto uguale. Questa è una grande opportunità, è una squadra importante, non ci sarebbe potuto essere di meglio rispetto a quello che voglio fare. Modulo? Vediamo, non voglio dar vantaggi a chi giocherà contro di noi sabato.
Nella testa ho di giocare così, col 433, penso di avere i giocatori giusti.
Mancano gli allenatori dei portieri, ma qui c’è Nista; e poi sono rimasti a casa due preparatori. Siamo in sei più io, il presidente si è anche lamentato. 

Ibra? Voglio parlare di chi ho a disposizione. Ieri non potevo parlare con Carlo, prima di una partita fondamentale. Penso di aver fatto bene. 
Quando si va male si va sempre alla ricerca degli alibi e noi esseri umani siamo fatti così. Dobbiamo pensare ora a cosa non ha funzionato in campionato, possiamo migliorare la linea difesa, come tenere il campo e come palleggiare. Possiamo migliorare questi aspetti qua.

Vedere il Napoli 7° crea un po’ di imbarazzo. Credo che la squadra sia consapevole delle prestazioni negative. Quando parlo di Europa parlo di Champions, ci voglio arrivare io e la squadra. 
Carlo è una persona molto navigata e sa cosa può dire a un collega e cosa no. Ho visto da parte sua grandissima disponibilità. Abbiamo parlato ed è giusto che quello che ci siamo detti lo tenga per me. È stato importante per me. 

La squadra è consapevole che al momento può fare di più, un momento che non si aspettavano. Cè voglia di rivalsa e di far vedere che ci sono. Sono arrivato sei ore fa ed è difficile dire le proprie sensazioni buone. Il presidente e chi lavora a stretto contatto con lui ha un’organizzazione così alta. Ci sono buone strutture, non le immaginavo. Sono rimasto colpito. 

So dove sono venuto, amo il mare, mi sono messo in un mare enorme. Ma non ho paura di nulla, io vado. So di avere portato con me grande professionalità grazie al mio staff, e penso che ora si parla la stessa lingua. C’è bisogno di risultati. Spero davvero tanto di farli. Venire a 41 anni qua, è un motivo d’orgoglio per me. Ho rifiutato tante prove, perché a livello funzionale non mi piacevano le squadre che mi hanno offerto. Sarà difficile, c’è da lavorare tanto. Ma non c’è cosa più bella di mettersi a disposizione quando ti piace tutto.

Non risponderò a domande di mercato, la trovo una mancanza di rispetto verso i propri giocatori. Queste domande fatele al presidente o a Giuntoli. Sono orgoglioso di essere terrone, lo dico perché con mia moglie italo-scozzese lei pensa in inglese, e io in calabrese. Dopo devo sforzarmi di dire in italiano quello che penso in dialetto.

La percezione del Napoli all’estero è molto più importante di quello che si pensa qui. Ci sono giocatori importanti che hanno mercato che sono stati trattenuti. Qualcosa è andato storto, devo essere bravo a non farmi influenzare da quello che è successo fino ad ora. Mi piace toccare con mano e parlare nell’anima delle persone. L’obiettivo di oggi è riportare il Napoli dove deve, senza rancori personali, serve pedalare e vincere le prossime due partite. Poi si vedrà”.    

Foto: SSC Napoli Twitter