«Non mangiare funghi crudi!» Ecco cosa può accadere. Incredibile!

Il fungo, fin dalla notte dei tempi è stato considerato uno degli alimenti più apprezzati in quanto definito da molti, una vera e propria prelibatezzaPuò essere consumato in diversi modi, ma il sapore rimane unico ed autentico a prescindere dalla tipologia di piatto che viene realizzato. Nella maggior parte dei casi, questo alimento deve essere consumato cotto, ma ci sono alcune varietà che erroneamente a quanto si pensa, possono essere gustate anche crude. Ovviamente in questo caso parliamo di una quantità limitata.

Nonostante sia possibile dunque, mangiare funghi crudi, molti esperti  ne sconsigliano il consumo perché la probabilità di essere vittime di intossicazione è molto alta. Ci sono alcune sostanze presenti che possono risultare nocive per l’organismo. Tra le varietà più pericolose che bisogna assolutamente astenersi, annoveriamo:

  • Tignosa Vinata;
  • Chiodino;
  • Russula Olivacea;
  • Lattari dal sapore acre;
  • Bubbolina rigata.

Ci sono poi i Porcini, l’Amanita Cesarea e i Champignon de Paris che possono essere mangiati anche crudi ma in quantità molto ridotta. Ciò non esclude che molti individui possono accusare delle intolleranze o allergie nonostante siano considerati alimenti sicuri.

Mangiare funghi crudi: quali possono essere le conseguenze?

Come è stato anticipato in precedenza, la probabilità di manifestare un’intossicazione è molto alta.  In Italia, ancora oggi è piuttosto comune, soprattutto in quei mesi in cui la raccolta è molto frequente. 

Nella maggior parte dei casi i sintomi che si accusano sono: vomito, nausea, diarrea e dolori addominali. 

Questa sintomatologia si può manifestare in tempi brevi, dopo mezz’ora dal pasto o anche 12-20 ore dopo. In quest’ultimo caso il paziente può essere colpito da tremori, ipersalivazione, stato confusionale e nei casi più gravi fegato e reni possono essere realmente compromessi. Non si esclude la morte del paziente.

Cosa fare se si sono consumati funghi crudi e si avvertono dei sintomi dopo qualche ora?

Bisogna recarsi quanto prima al Pronto Soccorso e se è possibile portare con sé almeno un residuo di fungo sospetto. Il medico potrà ordinare una lavanda gastrica  per eliminare i residui di pasto.

Una terapia più invasiva verrà ordinata nei casi di avvelenamento più grave.

Piccole misure preventive

La maggior parte delle varietà dei funghi deve essere cotta per almeno 10 minuti in modo tale da eliminare le sostanze nocive presenti, ce ne sono addirittura altre, che vanno cotte per almeno 20 minuti. 

Una preparazione inappropriata può provocare disturbi gastrointestinali. In questo caso si consiglia vivamente di sbollentarle per qualche minuto e poi procedere con l’usuale cottura. Un’altra piccola accortezza: l’acqua di cottura deve essere eliminata prima di procedere con la successiva preparazione.

Come si può constatare, è vero che il fungo è un alimento che piace a tutti, ma è altrettanto vero che si rivela piuttosto delicato e se non si ha la benchè minima conoscenza delle varietà si rischia di andare incontro a problematiche molto serie, talvolta un errore, può anche risultare fatale!

Altre misure preventive

  • Pulire accuratamente i funghi prima della preparazione;
  • Eliminare i funghi avariati;
  • Tagliare tutte quelle parti che sono danneggiate;
  • Consumarli freschi il più possibile.