La FIGC chiede alla FIFA di sperimentare il Challenge: il VAR a chiamata

La Federazione Italiana Giuoco Calcio – FIGC – ha annunciato di aver richiesto ufficialmente alla FIFA la sperimentazione del Challenge. Quest’ultima è la possibilità per l’allenatore – o il capitano, si dovrà vedere – di chiedere in prima persona la revisione di un’azione sospetta al VAR. E quindi “obbligare” l’arbitro a rivedere un’azione dubbia al televisore, con l’ausilio del Video Assistant Referee. Probabilmente, o quasi sicuramente, ogni squadra avrebbe un numero limitato di Challenge da utilizzare. Ma la scelta avvicinerebbe il calcio ad altri sport, come il Tennis e il Football Americano, dove l’utilizzo della tecnologia crea decisamente meno polemiche e risolve situazioni dubbie.

Il VAR in Italia: la FIGC si ripropone all’avanguardia

L’annuncio è comparso in un comunicato ufficiale della FIGC firmato dal presidente Gravina. Che ricorda l’importante ruolo dell’Italia nell’inizio della sperimentazione del VAR e nella formazione degli arbitri destinati al ruolo. Ma l’Italia ora si è detta pronta a fare anche il passo successivo. E quindi a proporre alla FIFA di farsi di nuovo apripista nella sperimentazione della “chiamata” al VAR da parte delle squadre. Non da sottovalutare che il passo arriva di nuovo dall’istituzione federale, che già “impose” il VAR all’Associazione Italiana Arbitri con la presidenza Tavecchio. Potrebbe quindi succedere di nuovo per il Challenge. All’interno del comunicato, in ogni caso, compare anche una “condivisione” con Rizzoli – il designatore arbitrale di Serie A – sulla necessità di utilizzare maggiormente l’on field review in casi controversi.

Sperimentazione del VAR Challenge in Italia: il comunicato FIGC

“L’Italia è stata uno dei primi Paesi al mondo a sperimentare la tecnologia nel calcio. L’adozione del Var da parte dell’IFAB, infatti, è stata preceduta da un periodo di prova off-line nel massimo campionato italiano che ha generato risultati eccezionali, contribuendo in maniera determinante all’implementazione del protocollo definitivo. Animata dallo stesso desiderio di innovare e con il medesimo spirito di servizio dell’epoca, la FIGC si è fatta interprete delle richieste pervenute nelle ultime settimane da numerose Società di Serie A ed ha anticipato informalmente alla FIFA la propria disponibilità a sperimentare l’utilizzo del challenge (la chiamata all’on field review da parte delle squadre), nei tempi e nei modi che l’Ifab eventualmente stabilirà. La Federcalcio è convinta che, continuando il percorso già intrapreso, si possa portare il calcio in una dimensione sempre più vicina ai milioni di appassionati, senza intaccare l’autorevolezza dell’arbitro bensì fornendogli strumenti concreti di ausilio.

Il Presidente Gabriele Gravina, inoltre, ha condiviso con il designatore della Can A Nicola Rizzoli l’esigenza, già trasferita ai direttori di gara, di intensificare il ricorso all’on field review nei casi controversi che rientrano nell’ambito del protocollo internazionale. Ciò al fine di non alimentare polemiche strumentali che intacchino l’immagine del nostro campionato, che si appresta ad entrare nella fase cruciale della stagione”.