Il burro fa male? Ecco tutto quello che devi sapere

Il burro è un derivato del latte e ne rappresenta la parte più grassa. Questa sua condizione lo ha reso molto spesso vittima di sospetti in campo alimentare, tanto che è credenza comune immaginare che il burro sia pericoloso per la salute dell’organismo, in particolare per le arterie e per il cuore. E’ vero che il burro fa male? Ecco tutto quello che devi sapere su questo argomento.

Il burro: cos’è

Come detto nell’introduzione di questo articolo, Il burro è la parte grassa del latte, che viene separato dal latticello attraverso un processo di inversione di fase. Ne risulta un’emulsione di acqua in cui, nei grassi, si ritrovano disciolti proteine e zuccheri. L’aspetto finale del prodotto è quello di un panetto solido con consistenza morbida e colore variabile bianco-giallino.

Dal punto di vista nutrizionale il burro è considerato un alimento altamente calorico: 100 grammi di burro presentano circa 758 calorie per lo più composte da grassi. Il burro contiene anche però sostanze fondamentali all’organismo come vitamine A ed E e minerali come il calcio, il sodio, il fosforo e il potassio.

Il burro è una fonte di antiossidanti ed è utile per la buona salute di ossa e denti. E’ certo però, che il contenuto calorico del burro ci faccia stare sull’attenti e ci induca a guardarlo con sospetto, a causa, come abbiamo detto, dell’altissima proporzione di grassi saturi. Quindi il burro fa male all’organismo? Ecco tutto quello che devi sapere in proposito su questo argomento.

Il burro fa male?

Il burro fa male? Se lo guardiamo con attenzione, possiamo scoprire quanto il burro sia da rivalutare. Innanzitutto, analizziamo lo scottante tema del colesterolo, con un’argomentazione che vi stupirà. Il colesterolo esogeno, presente nel burro, concorre a ridurre la produzione di colesterolo da parte del fegato, che è più pericolosa rispetto al colesterolo che si ingerisce con gli alimenti. Ecco quindi un primo punto a favore del burro.

Il burro ha poi il 16% di calorie in meno rispetto all’olio di oliva, che invece è considerato un condimento più salutare del nostro morbido panetto bianco giallino. In questo caso, il burro batte l’olio di oliva perché contiene il 15% di acqua ed è più saziante. Una pasta in bianco al burro può quindi farci sentire più appagati rispetto allo stesso piatto condito con l’olio di oliva.

E per quanto riguarda i grassi? Dovete sapere che gli acidi grassi a catena corta e media del burro non vengono stoccati nei tessuti adiposi. Sono invece utilizzati per produrre energia che l’organismo può utilizzare nell’immediato per cui non vanno ad accumularsi con l’adipe.

Burro sì ma da consumare con moderazione

Abbiamo sdoganato l’immagine del burro come killer della salute in termini di portatore di colesterolo e di grassi. Certamente però, come per ogni altro alimento, il suo consumo va effettuato con estrema moderazione.

Se ci piace e vogliamo mangiare del burro, l’ideale è non superare i 10 grammi giornalieri di questo alimento. In questo modo, arriveremo a coprire circa 1/6 dei grassi assumibili quotidianamente, apportando all’organismo 25 milligrammi di colesterolo.