Mangiare pesche combatte la stitichezza: è vero? la risposta dell’esperto

Le pesche sono frutti deliziosi che hanno tante proprietà benefiche per l’organismo. Ma, tra queste preziose qualità, c’è anche quella di favorire il transito intestinale? Che mangiare pesche combatte la stitichezza è vero o no? Ecco la risposta dell’esperto.

Le proprietà delle pesche

Anticamente le pesche venivano coltivate in Cina ed erano il simbolo dell’immortalità. Un pesco è un albero da frutta mastodontico, che può arrivare fino ad un’altezza di 5 metri e resistere alle temperature estreme, calde o fredde.

Per quanto riguarda i frutti, le pesche sono ricche di acqua al 90%, sono diuretiche e dissetanti, contrastano i calcoli renali e la cellulite. Le pesche sono nutrienti ma con un basso apporto calorico, qualità che le rende ideali all’interno del menù delle diete finalizzate alla perdita del peso corporeo.

Dal punto di vista nutrizionale le pesche sono ricche di sali minerali come il potassio, il fosforo, il calcio, il ferro e il magnesio. Le pesche sono poi colme di iodio, che permette una maggior produzione degli ormoni tiroidei. Per quanto riguarda il contenuto vitaminico, nelle pesche troviamo le vitamine A, C, B, E e K. La vitamina C è utile per rinforzare il sistema immunitario e le ossa. La vitamina A purifica i tessuti dell’organismo.

Ma per quanto riguarda la motilità intestinale? Mangiare pesche combatte la stitichezza? 

La stitichezza

Milioni di italiani soffrono purtroppo del fastidioso disturbo della stitichezza che altro non è che la difficoltà abituale nello svuotare l’intestino. Le cause della stitichezza possono essere diverse come uno stile di vita frenetico ed esente da esercizio fisico o un’alimentazione scorretta, carente del giusto apporto di liquidi e fibre, o ancora il prendere momentaneamente farmaci che, come effetto collaterale, hanno quello di indurre la stitichezza. Questo disturbo poi, può essere tipico della gravidanza.

L’evacuazione non equilibrata dell’intestino può provocare problemi all’organismo come un senso di pesantezza, un consistente gonfiore addominale, un fastidioso mal di testa, la flatulenza, la comparsa di emorroidi e di ragadi anali, la comparsa di forti dolori al momento di evacuare e la diverticolite.

Quando si può dire di soffrire di stitichezza? Quando la frequenza delle evacuazioni è inferiore alle 3 volte settimanali. La stitichezza può essere un disturbo cronico che, ad esempio, ci si porta dietro dall’infanzia, oppure occasionale, causato da sbagliate abitudini alimentari e di vita o dall’assunzione di determinati farmaci che portano la stitichezza come effetto collaterale.

Pesche e stitichezza

Mangiare pesche combatte la stitichezza? Sì. Grazie alla sua digeribilità e alla sua ricchezza di acqua la pesca si rivela il frutto ideale per tutte le persone che soffrono di problemi come l’intestino pigro e può essere consumata anche dalle donne in gravidanza e dai bambini.

Soprattutto quando ben matura, una pesca può risolvere la stitichezza nei bambini, anche quelli che sono davvero molto piccoli. Per sfruttare al meglio una pesca come rimedio contro la stitichezza, la si deve mangiare lontano dai pasti. Perfetto lo spuntino di metà mattinata. Mangiata a conclusione di un pasto invece, la pesca andrebbe ad agire combinandosi con grassi e carboidrati, provocando fermentazioni intestinali.