Lo sciroppo d’agave fa davvero bene? Attenzione: la risposta è sconvolgente!

Lo sciroppo d’agave è un dolcificante naturale scelto da molte persone in qualità di alternativa all’utilizzo del miele o dello zucchero. Ma lo sciroppo d’agave fa davvero bene? Attenzione: la risposta è sconvolgente!

Lo sciroppo d’agave: cos’è

Lo sciroppo d’agave viene ricavato dalla linfa dell’agave, una pianta gelatinosa e carnosa che cresce tipicamente del deserto del Messico su territori estesi, dove viene fertilizzata e nutrita per molti anni, secondo una particolare procedura. Dopo 3 anni, le cime delle foglie dell’agave vengono tagliate per favorirne la crescita, che matura in 11 anni. Dopodiché si passa all’estrazione del succo quindi la linfa dell’agave, ricca di zuccheri e di fruttani, viene bollita e lavorata: si ottiene in questo modo lo sciroppo d’agave.

Lo sciroppo d’agave fa davvero bene?

Molte persone enfatizzano le proprietà benefiche dello sciroppo d’agave. Ma lo sciroppo d’agave fa davvero bene? Attenzione: la risposta è sconvolgente ed è no. Pare che lo sciroppo d’agave possa essere addirittura maggiormente dannoso dello zucchero bianco.

L’agave naturale ha dei benefici ma li perde dopo il processo di raffinazione. Lo sciroppo d’agave non è dunque indicato come miglior sostitutivo dello zucchero. Nel processo di lavorazione, lo sciroppo d’agave viene esposto al calore e all’azione di particolari enzimi che rompono i fruttani, trasformati successivamente in fruttosio. Le proprietà dell’agave sono così distrutte. Lo sciroppo d’agave risulta pertanto un dolcificante raffinato che si ricava dal nettare della pianta omonima ma non ha più i benefici della sostanza d’origine.

Perché lo sciroppo d’agave è molto amato

Il successo dello sciroppo d’agave è dovuto al suo basso indice glicemico. Ciò comporta un minor apporto di zuccheri nel sangue. Lo sciroppo d’agave è ricco di fruttosio. Questa sostanza non si trasferisce nei vasi sanguigni a differenza del glucosio. Lo sciroppo d’agave non concorre quindi all’innalzamento glicemico, a differenza del saccarosio.

Quando però si analizzano gli effetti dei dolcificanti sull’organismo non si può tenere in considerazione soltanto il valore dell’indice glicemico. Abbiamo detto che lo sciroppo d’agave è ricco di fruttosio. Ne contiene almeno l’85%. Il fruttosio viene metabolizzato esclusivamente dal fegato e in quantità significative. Se la nostra alimentazione non verte su una dieta controllata e ipocalorica ma ipercalorica e ricca di carboidrati, il fruttosio interferirà sulla salute del metabolismo. Il fegato, troppo carico di fruttosio, lo convertirà in pericolosi grassi, che andranno ad accumularsi nel colesterolo cattivo aumentando i trigliceridi nel sangue. Una parte di questi grassi resterà poi nell’organo, portandolo a diventare un fegato grasso.

Il fruttosio, consumato in elevate e sproporzionate quantità, conduce quindi al problema dell’insulino-resistenza, porta all’aumento degli zuccheri nel sangue, incrementa il rischio dell’insorgenza di malattie del metabolismo come la sindrome metabolica e il diabete di tipo 2. Il fruttosio incide inoltre sull’aumento del pericoloso colesterolo LDL ossidato, il colesterolo cattivo, che porta all’accumulo di adipe nella zona addominale.

Lo sciroppo d’agave dunque non fa davvero bene come si crede e non è proprio il sostituto ideale dello zucchero bianco. Se vogliamo sostituire il saccarosio, meglio optare la propria scelta alimentare nei confronti di un dolcificante naturale come la stevia.