Mangiare il fegato fa male? La risposta che ti stupirà

Il fegato è un cibo che ha un sapore molto particolare, con un retrogusto decisamente amaro che non piace a tutti. Ma, dal punto di vista nutrizionale, è un alimento che fa bene? Mangiare il fegato fa male? Ecco la risposta che ti stupirà.

Il fegato: proprietà

Il fegato si ricava da animali come il vitello, il maiale e il bue ma anche dai volatili e può essere utilizzato sotto forma di paté da spalmare sul pane. Si tratta di un alimento dal retrogusto amaro, non gradito al palato di molti. Dal punto di vista nutrizionale il fegato è ricco di vitamine A, B e D, di proteine e di importanti sali minerali come il ferro, il fosforo, il selenio e lo zinco.

Il fegato ha un contenuto medio di grassi e ha pochi carboidrati, aiuta a rafforzare il sistema immunitario aiutandolo a contrastare l’attacco di virus e batteri, favorisce il metabolismo osseo rinforzando i denti e lo scheletro, contrasta l’anemia, favorisce le migliori funzionalità di un organo come la tiroide.

Detto questo sembra che il fegato faccia bene alla salute. Ma è proprio così?

Mangiare il fegato fa male?

Mangiare il fegato fa male? Come abbiamo visto il fegato ha delle ottime proprietà nutrizionali e apporta diversi benefici all’organismo. Il consumo di fegato può però essere problematico in alcuni casi specifici.

Mangiare il fegato fa male in caso di ipercolesterolemia: il fegato contiene infatti un’elevata quantità di colesterolo. Mangiare il fegato fa male in caso di problemi renali: il fegato contiene molte nucleoproteine che, una volta metabolizzate, vengono convertite in acido urico, dannoso per i reni.

Il fegato, come organo, ha il compito di eliminare le sostanze tossiche ingerite. Può quindi diventarne sede di accumulo. Il consiglio è quindi di consumare il fegato di animali la cui filiera di allevamento sia stata strettamente controllata, optando per carni di qualità e  preferibilmente di origine biologica.

Come scegliere un fegato di qualità

Per scegliere un fegato di qualità, da cucinare e portare sulla nostra tavola, dobbiamo concentrarci attentamente valutando il prodotto migliore, che deve avere un colore rosso scuro, nel caso di un fegato di maiale, bovino o di vitello, e rosa, bianco o beige, nel caso di un fegato di volatili. Da evitare fegati con colori troppo scuri, eccessivamente secchi o umidi, troppo duri o troppo molli, o di colore rosso con sfumature verdognole.

È bene consumare il fegato fresco e farlo subito dopo l’acquisto, appena giunti a casa. Eventualmente, se acquistato in macelleria, si può conservare il fegato in frigo avvolto nella carta per alimenti originale, così come ci è stato servito dal macellaio. Il fegato così conservato potrà durare ancora 24 ore prima del consumo. Per quanto riguarda la cottura è necessario che per il fegato venga fatta per molto tempo e ad alte temperature. Una buona cottura è necessaria non solo per gustare al meglio il fegato ma per eliminare l’eventuale presenza di batteri nell’alimento. Ricordiamo infine il consumo con parsimonia del fegato, in quanto fonte proteica animale.