Il prosciutto cotto è davvero adatto ai bambini? Attenzione, ecco cosa dice la medicina

Il prosciutto cotto viene fatto passare per un alimento sano, ideale per l’alimentazione nell’infanzia. Ma il prosciutto cotto è davvero adatto ai bambini? Attenzione, ecco cosa dice la medicina.

Il prosciutto cotto per i bambini

Il prosciutto cotto viene considerato maggiormente sano rispetto al crudo per il minor contenuto di sale e viene consigliato nell’alimentazione dei bambini dopo pochi mesi successivi allo svezzamento.

Ma il prosciutto cotto è davvero adatto ai bambini? Attenzione, ecco cosa dice la medicina sull’argomento.

Prosciutto cotto e nitriti

A riguardo del prosciutto cotto bisogna fare attenzione alla presenza di nitriti all’interno del prodotto. I nitriti sono sostanze che vengono aggiunte in qualità di conservanti nella fase di produzione del prosciutto per evitare la formazione di botulino, una pericolosa tossina. I nitriti aggiungono poi sapore e il tipico colore rosa all’alimento.

Il consumo prolungato di prodotti a base di nitriti però, è associato ad aumento del rischio di sviluppo di patologie tumorali coinvolgenti l’esofago e lo stomaco. I nitriti, quando si trovano in condizioni di pH acido, si combinano con le ammine presenti nella carne generando composti cancerogeni, le nitrosamine. La formazione delle nitrosamine è favorita dalla presenza degli enzimi salivari e dall’acidità dello stomaco.

Limiti di legge sui nitriti

Per legge il contenuto di nitriti presenti nel prosciutto cotto non deve superare i 150 milligrammi per kg di prodotto. Per quanto riguarda il prosciutto cotto biologico il limite è di 50 milligrammi per kg.

In particolare l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di non superare il limite di 0,1 milligrammo per kg di peso corporeo al giorno di nitriti.

Il prosciutto cotto è davvero adatto ai bambini?

Dopo queste considerazioni viene da chiedersi se il prosciutto cotto è davvero adatto ai bambini. Quando ci rechiamo al reparto del supermercato dedicato agli affettati per acquistare il prosciutto cotto per i nostri figli, sulle etichette nutrizionali del prodotto raramente troveremo l’esatta indicazione in merito a quanti nitriti siano stati aggiunti in fase di lavorazione dal produttore dell’alimento.

Se 100 grammi di prosciutto cotto possono contenere 15 milligrammi di nitriti, un bambino di 2 anni, che mediamente dovrebbe pesare circa 12 kg, mangiando una sola fetta di prosciutto cotto da 10 grammi raggiungerebbe immediatamente il limite fissato dall’OMS di 1,2 milligrammi. Il prosciutto cotto si dimostrerebbe così non proprio l’alimento ideale per la nutrizione dei bambini.

Ma allora perché è presente nei menù delle mense scolastiche? Le linee guida ministeriali  consentono la presenza del prosciutto cotto nel menù delle scuole per 2 volte al mese. La medicina chiarisce, e lo abbiamo accennato nei paragrafi iniziali dell’articolo, che il consumo elevato e protratto nel tempo del prosciutto cotto, vittima dell’aggiunta di nitrati, può portare a pericoli per la salute. Un consumo di prosciutto cotto 2 volte al mese non è pericoloso ed è studiato appositamente tenendo conto dell’alimentazione a casa, situazione in cui il prosciutto cotto può venire somministrato più spesso. Il prosciutto cotto si può dunque dare ai bambini ma limitando l’apporto settimanale non più di una volta la settimana e, preferibilmente, scegliendo un prosciutto cotto di origine controllata e biologica.