L’UEFA convoca i segretari per mercoledì. Previste novità sui calendari

Sono forse in arrivo novità sui calendari per il tentativo di salvare la stagione calcistica europea 2019/20. La UEFA ha indetto per mercoledì – dopodomani – una videoconferenza con i 55 segretari generali delle nazioni che la compongono. Per illustrare le novità emerse dai progressi compiuti dai gruppi di lavoro creati due settimane fa, e per discutere delle varie opzioni circa la riprogrammazione delle partite.

In particolare il fatto che si parli già della riprogrammazione delle gare fa emergere la volontà del massimo organismo europeo di non mollare il colpo sulla chiusura della stagione. Le ipotesi di ritorno in campo rientrano logicamente nei discorsi assolutamente non prioritari delle nazioni che in questi giorni affrontano l’emergenza sanitaria. Ma la discussione è viva, ed è in gioco la tenuta economica dell’intero sistema calcistico europeo.

Le altre valutazioni da fare – ma è possibile che si facciano in un’altra videoconferenza – riguardano l’estensione dei contratti dei calciatori e il futuro del calciomercato, nonché la calendarizzazione della prossima stagione. Ma la sensazione è che si voglia prima di tutto risolvere i problemi legati all’annata 2019/20, e poi pensare al futuro.

Come giustamente analizzato da tanti osservatori finora, non ci sono molte ipotesi plausibili. Il destino delle competizioni europee dipende direttamente da quelle nazionali. E non completare i campionati potrebbe diventare un problema anche per le prossime Champions ed Europa League. Qualche giorno fa il presidente dell’UEFA Ceferin si era detto disposto anche alla sovrapposizione delle date delle coppe europee con quelle dei campionati, immaginando così un calendario particolarmente fitto per quelle squadre che partecipano ad entrambe. Resta l’impressione che molto si giochi intorno alla data del 30 giugno. L’opzione maggiormente negativa, quella della cancellazione dell’intera stagione, potrebbe però essere accettata maggiormente di “buon grado” se fosse proprio l’UEFA a decidere in tal senso. Molto potrebbe dipendere, inoltre, dall’andamento dei contagi. Tante variabili: mercoledì si saprà qualcosa in più.