La pizza è cancerogena? Attenzione, questa la verità

La pizza è l’orgoglio nazionale, un piatto che piace proprio a tutti, grandi e piccini. Ma è vero ciò che su cui a volte si solleva una spinosa questione ovvero che la pizza è cancerogena? Attenzione, questa la verità sull’argomento.

Il dibattito sulla pizza cancerogena

Mangiare la pizza fa male? Forse la pizza è cancerogena? Cerchiamo di fare chiarezza su queste voci che ciclicamente si avvicendano sul pericolo dato dal consumo di alcuni alimenti per la salute.

A riguardo del rischio che mangiare un determinato cibo possa far sviluppare una malattia degenerativa come un tumore, occorre che chi mangia abbia una predisposizione genetica allo sviluppo della patologia. Il consumo dell’alimento incriminato deve poi essere protratto per lungo tempo. Ma, a questo proposito, possiamo dire che la pizza è cancerogena? Attenzione, questa la verità: la pizza è un cibo lavorato  e processi di lavorazione come l’affumicatura o la cottura in forno favoriscono la presenza sugli alimenti dei pericolosi idrocarburi policiclici aromatici.

La pizza, in quanto cotta attraverso il processo di combustione del legno, è per questo un alimento ad alto rischio cancerogeno. La formazione di idrocarburi policiclici aromatici può essere ridotta evitando il contatto diretto del cibo con la fiamma oppure cucinando la pizza a temperature più contenute per periodi di tempo maggiormente lunghi. Queste soluzioni sono però purtroppo incompatibili con la preparazione di una pizza cotta al forno a legna.

Altro problema della cottura della pizza è la possibile comparsa di acrilammide, una sostanza che può formarsi in maniera naturale proprio durante il processo di cottura dei prodotti amidacei contenenti zucchero e asparagina come la pizza. L’acrilammide può causare la formazione di tumori.

La tossicità dei cartoni da asporto

Il discorso sulla pizza cancerogena non si conclude qui. C’è infatti un altro elemento sotto inchiesta ed è quello dei cartoni da asporto, i caratteristici contenitori all’interno dei quali vengono solitamente sistemate le pizze per il trasporto fuori dalla pizzeria, quando vengono ordinate per telefono o tramite app dal cliente.

Ebbene il dibattito qui è sulle possibili sostanze cancerogene presenti nei cartoni da asporto. Sul mercato esistono tre tipologie principali di cartoni: quelli in cellulosa pura, quelli in prodotto semichimico e quelli in cartone riciclato. Queste differenti tipologie di cartone si differenziano l’una dall’altra per il colore degli interni: i cartoni in cellulosa sono bianchi, i semichimici sono marroni, i riciclati sono grigi. Ebbene i cartoni riciclati, sì, quei prodotti pro ambiente, per il cui utilizzo il mondo combatte tanto, sono i più pericolosi per la salute perché contengono i residui dei precedenti utilizzi quindi maggiori sostanze cancerogene. Un vero smacco per gli ambientalisti sempre pronti a puntare il dito contro tutto ciò che non è riciclato.