Gazzetta dello Sport – Svalutation – I rischi economici per il calcio europeo

Gazzetta dello Sport dedica oggi un approfondimento – dal titolo Svalutation – dedicato allo studio della KPMG sul rischio di svalutazione dei calciatori sul mercato in seguito all’emergenza sanitaria causata dal coronavirus in tutta Europa. Un crollo economico destinato ad essere incluso nella grande crisi che colpirà – e che sta già colpendo – settori dell’economia in tutto il continente. Il calcio rischia di perdere la possibilità di far girare il denaro che è girato finora.

Gazzetta dello Sport – Svalutation

La svalutazione toccherà tutti i campionati europei, e a pagarne il prezzo più alto saranno ovviamente i campionati più importanti. Stando a quanto pubblicato dalla Gazzetta dello Sport sullo studio KPMG, la Premier League perderà 2.7 miliardi di Euro di valore, la Liga 1.9 miliardi, e la Serie A sarà il terzo campionato, con una perdita stimata a 1.5 miliardi di Euro. Non saranno risparmiate la Bundesliga (1.4) e la Ligue1 (1 miliardo), anche se il campionato francese è già quello ritenuto di valore minore rispetto agli altri presi in esame. E il crollo dei prezzi dei cartellini arriverà anche a giocatori considerati top e in odore di cambio di casacca come Neymar e Pogba. Inevitabile immaginare una rivoluzione del mercato con tanti scambi e poco cash.

Il rischio sale ancora di più se lo stop dovesse diventare definitivo. La perdita, in questo caso, per i club di Serie A, arriverebbe a circa 4 miliardi di Euro. Il nodo, come è noto, è dato dalla questione sponsorizzazioni e diritti tv. Gazzetta dello Sport accompagna infatti all’articolo sulla svalutazione un editoriale sui “conti che non torneranno” dei club di Serie A, che potrebbero perdere gli introiti degli sponsor. La vera “spina” è però legata ai diritti TV. La rosea spiega che Sky, DAZN e IMG hanno già chiesto uno sconto di 255 milioni per lo stop definitivo e proposto un taglio da 120-140 milioni in caso di ripresa. Parametri sui quali la Lega Calcio Serie A non ha intenzione neanche di discutere, visto che il contratto non prevede cause di forza maggiore per l’interruzione delle gare. Si sta profilando all’orizzonte il possibile ingresso in campo del Fondo CVC, che vorrebbe creare un sistema di retribuzione sui diritti tv a lungo termine, decennale. Resterebbe, però, il nodo legato ai contratti in essere.