Gazzetta dello Sport – Cessione Roma – Pallotta rifiuta 570 milioni

Gazzetta dello Sport dedica ampio spazio oggi alle trattative per la cessione della Roma. Com’è noto Pallotta vuole dismettere, e il magnate texano Friedkin avrebbe intenzione di comprare. La cifra per l’accordo, però, non è stata pattuita e l’attuale presidente giallorosso non può consentire a sé stesso e al gruppo che rappresenta un’uscita in perdita. Di seguito i dettagli evidenziati oggi dalla rosea.

Gazzetta dello Sport – Cessione Roma

James Pallotta ha rifiutato un’offerta da 570 milioni di Euro. Una cifra considerevole, e di poco inferiore al valore di mercato della società certificato in questi giorni dallo studio KPMG, che dà il club giallorosso come 16° società d’Europa dal valore di 602 milioni di Euro. L’offerta per la Roma fatta da Friedkin è composta da un’offerta principale di 550 milioni di Euro per il club e di 20 milioni per le controllate. Pallotta ha rifiutato: i conti sono abbastanza semplici da fare, e mancano circa 100 milioni di Euro per non uscire in perdita dall’avventura capitolina.

In questo modo, spiega La Gazzetta dello Sport, la trattativa che era stata messa in sospeso all’inizio dell’emergenza coronavirus, è diventata un vero e proprio braccio di ferro. Friedkin ha forse spinto un po’ al ribasso approfittando proprio dell’emergenza, perché a Gennaio l’accordo era stato dato per molto vicino ad una cifra prossima ai 700 milioni. Una somma che Pallotta non avrebbe rifiutato. Una svalutazione del 20% che era forse prevedibile ma che appare inaccettabile per Pallotta e per i suoi investitori. Gli scenari di incertezza sull’inizio della prossima stagione ed il debito accumulato dalla Roma di circa 300 milioni di Euro non invitano gli acquirenti al rialzo. L’unica prospettiva a cambiare un po’ le carte in tavola potrebbe essere lo sblocco delle autorizzazioni per la costruzione del nuovo stadio. Un perno della strategia di Pallotta che, a questo punto, potrebbe però sfruttare il gruppo Friedkin. La parola “fine” di questa storia, però, è ancora molto lontana.