Rimborsi agli abbonati, Serie A spaccata. Gravina: “Spero negli stadi aperti”

Rimborsi agli abbonati: sembra questo il prossimo nodo da sciogliere per i club di Serie A. Come evidenzia oggi il Corriere dello Sport, c’è un esercito di oltre 350.000 italiani che sono abbonati ad uno dei venti club di Serie A che si aspetta di vedersi risarcita la mancata possibilità di assistere alle partite, che riprenderanno senza pubblico il prossimo 20 Giugno. Il diritto al risarcimento, però, non è così automatico. Sono ben dieci i club di Serie A (Atalanta, Brescia, Genoa, Inter, Juventus, Lecce, Roma, Sampdoria, Spal e Udinese) che escludono esplicitamente il rimborso delle quote versate in ogni caso. Di fronte a quanto successo, però, la gestione va sicuramente ripensata.

Rimborsi agli abbonati – Serie A spaccata

L’ipotesi che si sta facendo strada in queste ore, sempre più gettonata, è quella di fornire agli abbonati che non godranno delle partite un voucher-buono acquisto per il prossimo abbonamento. Sperando che possa essere già quello della stagione 2020/21, o magari di quella successiva, in base all’andamento dei contagi. Facile immaginare che il voucher coprire l’importo-quota delle partite realmente non usufruite: cinque o sei per club a seconda dei calendari. Parliamo di circa un quarto dell’importo versato l’estate scorsa. Il Corriere dello Sport sottolinea anche l’impatto che le porte chiuse avranno sui club, con una perdita di circa 90 milioni e del 12% del fatturato totale di tutte le squadre.

Lo spiraglio in cui si spera è anche quello della riapertura parziale degli spalti già da quest’estate. Certo, anche club importanti hanno quote abbonati molto diverse (l’Inter 41mila, il Napoli 8mila, per fare due esempi) ma questo forse potrebbe scongiurare una serie di ricorsi e class action in raffica contro i club da parte dei propri sostenitori. Lo stesso presidente federale Gravina ne ha parlato in questi termini in un’intervista pubblicata oggi da Il Mattino: “Rivedere in estate i tifosi allo stadio? Me lo auguro. Migliorando l’andamento dei contagi, spero si possa consentire l’accesso parziale agli impianti di calcio. Il mio auspicio è che l’Italia riesca a superare definitivamente la fase critica, a quel punto si potrà riaffrontare l’argomento con governo e Cts, che su questo aspetto ha sempre mostrato grande cautela”. Posizione prudenziale, quindi, ma di apertura. C’è però la sensazione che, nelle perdite collettive, anche i tifosi potrebbero subirne le amare conseguenze.