Roma, al posto di Petrachi si pensa al clamoroso ritorno di Sabatini

Continuano ad essere giorni particolarmente tesi in casa Roma, a pochi giorni dal ritorno in campo della squadra, la società è alle prese con dissidi interni tra la presidenza capitanata dal patron James Pallotta e il direttore sportivo Gianluca Petrachi, di fatto “messo da parte” dalla presidenza dopo gli ultimi eventi che hanno portato l’ex dirigente del Torino ad essere di fatto sospeso dal proprio impiego.

Sospensione preludio di buonuscita

Per evitare il licenziamento con giusta causa, Petrachi si è recato all’allenamento a Trigoria regolarmente nella giornata di ieri, anche se nella sua condizione non può esercitare le proprie funzioni proprio in virtù del suo status attuale, che appare come un preludio di un accordo economico che liberi il direttore sportivo da ogni vincolo contrattuale a meno di un anno dal suo arrivo in giallorosso. Tutto questo per evitare anche una causa legale che inasprirebbe ancora di più i rapporti già molto tesi tra le parti. Secondo fonti romane il dirigente avrebbe tuttavia rifiutato una prima proposta di buonuscita.

Ritorno di Sabatini?

Con una proprietà che da tempo ha messo la Roma in vendita, il momentaneo sostituto di Petrachi nel ruolo di direttore sportivo scelto da Pallotta è Morgan De Sanctis che con il probabile “aiuto a distanza” da parte di Franco Baldini, soluzione che seppur temporanea consentirà all’ex portiere di mettersi alla prova in un nuovo ruolo.
Tuttavia, il Corriere dello Sport riporta un’indiscrezione piuttosto clamorosa, su un possibile ritorno di Walter Sabatini, accantonato nel ruolo di DS da Pallotta anni fa in favore di Monchi, non appena la società cambi padrone: secondo il quotidiano sportivo infatti ci sarebbe stato un contatto tra Fienga e Sabatini che avrebbe aperto ad un ritorno di un dirigente da molti compianto per i tanti calciatori di talento portati nella capitale, sponda giallorossa: il dirigente nativo di Marsciano ricopre tale carica a Bologna ma potrebbe accettare di ritornare, ovviamente con la nuova presidenza.