Cosa succede a chi mangia finocchietto selvatico? Ecco la risposta

Il finocchietto selvatico conferisce un sapore caratteristico agli alimenti quando viene adoperato in cucina. Ma cosa succede a chi mangia finocchietto selvatico? Ecco la risposta a questa domanda.

Il finocchietto selvatico

L’uso in cucina del finocchietto selvatico è tipico nelle Isole, nelle Regioni Sicilia e Sardegna. Si tratta di una pianta aromatica che si può anche assumere sotto forma di infuso, utile in caso di disturbi gastrointestinali. In passato il finocchietto selvatico veniva utilizzato per dolcificare alcuni sapori di vini e di insaccati di mediocre qualità. Ecco come nacque il termine “infinocchiare”, con l’accezione di inganno.

Oggi, tra i fornelli, il finocchietto si adopera per aromatizzare la pasta, le carni e il pesce. I semi del finocchietto selvatico sono ricchi di principi attivi molto utili al benessere dell’organismo e per la salute di particolari organi del corpo. Cosa succede a chi mangia finocchietto selvatico? Ecco la risposta.

Mangiare finocchietto selvatico

Cosa succede a chi mangia finocchietto selvatico? Il finocchietto selvatico possiede proprietà carminative, aiuta ad assorbire ed eliminare i gas dovuti al cattivo assorbimento del cibo, elimina il meteorismo. Chi mangia finocchietto selvatico si appropria di proprietà antispasmodiche contro coliche e dolori epigastrici dovuti a difficoltà digestive. Il finocchietto selvatico è diuretico, stimola la diuresi, aiuta a sgonfiare la pancia, elimina i problemi di ritenzione idrica.

Mangiare finocchietto selvatico aiuta contro il mal di stomaco con spasmi, contro le gastrite con bruciori, in caso di irregolarità intestinali, gonfiori, stipsi o diarrea. Il finocchietto selvatico ripristina la motilità intestinale, stimola la peristalsi intestinale, permette l’ammorbidirsi delle feci, disinfiamma il colon, seda i dolori dovuti agli sforzi di evacuazione. Il finocchietto aiuta a liberare le vie respiratorie, scioglie il catarro, svolge un’azione espettorante e secretolitica, aiuta a fluidificare ed eliminare il muco in eccesso nei bronchi.

Come assumere il finocchietto selvatico

Il modo migliore per assumere il finocchietto selvatico per poter così beneficiare di tutte le sue proprietà, è quello di berlo sotto forma di infuso. Una tazza di infuso di finocchietto selvatico, da bere dopo i pasti o durante la giornata, aiuta a predisporre lo stomaco verso la migliore digestione. Il suo effetto si può potenziare abbinandolo ad altri rimedi naturali come il carciofo, il tarassaco o il cardo mariano. In questo modo l’infuso avrà un gusto migliore e aumenterà il suo effetto depurativo.

Utilizzare il finocchietto selvatico sotto forma di infuso da bere apporta numerosi benefici all’organismo, soprattutto per chi lamenta disturbi del tratto gastrointestinale. Una tisana al finocchietto selvatico sorseggiata la sera prima di coricarsi, migliora la respirazione e predispone al buon sonno, al riposo senza interruzioni per tutta la notte, fino al risveglio al mattino successivo.

È però consigliabile non abusare o usare per lunghi periodi il finocchietto selvatico per la sua componente estrogenica, questa dovuta all’anetolo. Chi si avvale di forme di contraccezione orale, deve fare molta attenzione perché i componenti potrebbero ridurne l’efficacia, a causa della loro azione sui recettori degli estrogeni.