La bresaola è cotta? La risposta è sconvolgente

Quando si hanno precise necessità alimentari come quella di mangiare esclusivamente alimenti cotti, è logico informarsi su quali cibi siano fattibili. La bresaola è cotta? La risposta è sconvolgente. 

La bresaola

La bresaola è un alimento molto apprezzato in tavola. Un tempo veniva consumata solo in alcune zone d’Italia, prevalentemente al Nord perché prodotto tradizionale ma oggi la bresaola ha conquistato le tavole di tutto il Paese. La bresaola ha un gusto particolare e molto invitante, è genuina e nutriente. Dal punto di vista nutrizionale la bresaola è ricca in proteine ad alto valore biologico, contiene amminoacidi essenziali, è molto ricca di ferro, potassio e fosforo e di vitamine del  gruppo B e PP. A differenza di molti altri salumi la bresaola ha un contenuto decisamente minore di acidi grassi saturi e di colesterolo. Per questo motivo può essere inserita, certamente con moderazione, all’interno del menù di una dieta ipocalorica.

Certo però, la non conoscenza della sua provenienza in termini di fasi di lavorazione del prodotto può indurre dei dubbi nel consumatore, soprattutto in chi ha necessità alimentari inerenti al consumare cibi esclusivamente cotti. Questa può essere ad esempio la necessità di una donna in stato di gravidanza. La bresaola è cotta? La risposta è sconvolgente. 

La bresaola è cotta?

La bresaola è cotta? No. Proprio come il salame ed il prosciutto crudo, la bresaola durante il suo processo produttivo non subisce una cottura ma viene fatta stagionare con il sale quindi messa ad essiccare. Questa procedura si usa per preparare diversi insaccati. Nel caso della bresaola il taglio di carne selezionato viene salato a secco quindi lasciato in salamoia per due settimane. Viene quindi pulito e insaccato in budelli naturali o sintetici, asciugato e stagionato. Il consumo di insaccati se moderato non consiste in un pericolo ma se smodato il discorso cambia. Non bisogna mai esagerare con il consumo di insaccati per non indurre nell’organismo la comparsa di problemi circolatori e malattie cardiache o peggio tumori.

Tornando al discorso della necessità di mangiare alimenti cotti, è chiaro che in gravidanza la bresaola va evitata. Nel caso della gestazione mangiare la bresaola può causare danni al feto. La carne non cotta è esposta ad agenti patogeni che possono creare seri problemi al feto e alla gestante. Anche le grandi quantità di sodio che si formano con il processo di salatura della bresaola e mediante l’aggiunta di nitrato di sodio, che servono per allungare la conservazione della carne, non rendono la bresaola indicata per la gravidanza. Il sodio può infatti contribuire all’innalzamento dei valori pressori della donna gravida, creando gravi problemi alla gestante e al feto, indotto in sofferenza fetale.

La carne non cotta come quella della bresaola può generare il pericolo della toxoplasmosi, un patogeno pericoloso per la gravidanza, che può provocare anche l’aborto. La bresaola, pesantemente addizionata di sale per la conservazione, crea condizioni per le quali i virus riescono a vivere e a riprodursi in maniera rigogliosa.