Il Bayern Monaco ritorna campione d’Europa dopo 7 anni, e conquista il Triplete esattamente come nella stagione 2012/2013, e lo fa battendo i francesi del Paris Saint Germain grazie al goal dell’ex Kingsley Coman, cresciuto proprio nel settore giovanile parigino, nel secondo tempo.
Si tratta della 6° Coppa dei Campioni/Champions League conquistata nella storia del Bayern, conquistata con un ruolino di marcia impressionante costituito da sole vittorie in ogni partita della competizione, ben 11.
Un andamento da record
I bavaresi vincono la Champions League nel modo più “tedesco” possibile, ossia vincendo tutte le partite della competizione, anzi allargando il discorso all’intera stagione, il Bayern conta un notevole filotto di vittorie che perdura dallo scorso febbraio, ben prima dello stop dovuto al Lockdown: da allora il Bayern ha vinto tutte le partite sul proprio cammino.
L’ascesa di Flick
L’incredibile stagione dei bavaresi assume ancora più contorni soddisfacenti se si pensa alla situazione non certo positiva della squadra fino a metà stagione: il Bayern infatti, allenato da Niko Kovac, sembrava in fase calante e nella prima parte di campionato aveva perso terreno quasi subito nei confronti delle inseguitrici e sembrava sempre più concreto lo spettro di un’annata indossisfacente per gli obiettivi del club, da sempre tra i più vincenti d’Europa. La situazione cambia radicamente dall’esonero di Kovac, dopo il 5 a 1 subito dal Farncoforte ed un po’ a sorpresa la dirigenza da fiducia al vice proprio di Kovac, Hans-Dieter Flick, assistente della nazionale teutonica dal 2006 al 2014 ma senza esperienze in panchine recenti. La dirigenza lo assume come tecnico ad interim ma i segnali positivi in campo, dove i calciatori giocano con rinnovata fiducia e convinzione convincono presto la società a confermare l’allenatore con un prolungamento fino al 2023 lo scorso febbraio.
Equilibrato e quasi sempre calmo anche in panchina, l’allenatore tedesco ha saputo far ritrovare la fiducia ai suoi con un giusto mix di giovani talenti e “vecchi senatori”.
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