Calciomercato Torino – Cairo toglie Belotti dal mercato e crede in Giampaolo

Il calciomercato Torino è stato spiegato dal presidente Urbano Cairo, che ha rilasciato un’intervista esclusiva a Radio24, nella quale ha parlato anche delle sensazioni che ha per la prossima stagione.

La parole di Cairo

Queste le parole del presidente Urbano Cairo a Radio24: “Il primo ricordo legato al Torino? Era il 1967, mia mamma mi svegliò per andare a scuola e mi disse che Meroni era morto”.

I ricordi più belli?
“La prima promozione, la cavalcata in Europa con Ventura, la bella stagione con Mihajlovic e il settimo posto con Mazzarri. Senza contare quanto fatto con le giovanili e la rinascita del Filadelfia. Alla mia presidenza ho dato un 7. Sono cinque anni che arriviamo nella parte sinistra della classifica, che è quello che i tifosi mi chiedevano. Io non sono uno che si accontenta, ma bisogna anche apprezzare quello che si ha”.

Un esempio da seguire per il Toro?
Sicuramente l’Atlanta, ma anche per merito di Gasperini, che in passato è stato anche molto vicino a noi. Dal 2013/14 fino all’anno scorso, quando abbiamo avuto una stagione tremenda, però, anche noi siamo stati un modello”.

Giampaolo?
“Porta un elemento di novità, nella voglia di proporre gioco, allo stile del Torino che però non verrà snaturato visto che il suo gioco prevede un recupero del pallone feroce. Dobbiamo supportare lui e la squadra in tutto. Iniziamo un nuovo ciclo Vagnati che è un giovane DS che conosce bene il calcio e che mi sta piacendo moltissimo”.

Scontro con la Fiorentina per Torreira?
Vediamo, non parlo di giocatori non miei. Abbiamo l’obiettivo di prendere un play. Al momento abbiamo adattato Rincon che, mi dice Giampaolo, si sta adattando bene nel ruolo”.

Mercato in uscita?
“Abbiamo molte richieste per alcuni giocatori, se qualcuno uscirà verrà sostituito da giovani di talento”.

Vendere Belotti?
“Assolutamente no, lui è il nostro capitano e un esempio per tutti. Giampaolo ha trovato un ragazzo straordinario dal punto di vista dell’impegno”.

Cosa vorrei per il futuro del calcio?
“Rivedere gli stadi pieni, ma è giusto stare molto attenti adesso perché la salute è ha la priorità. Gli stadi devono essere riparti in totale sicurezza, magari a capienza ridotta. Non ero d’accordo con la ripresa del campionato, ma poi mi sono ricreduto. Era giusto riprendere e dare continuità a un campionato, adesso è giusto riaprire gli stadi, ma con grandissima attenzione”.

Il derby con la Juventus?
“Di derby parlo poco, perché ne ho vinto solo uno. Dobbiamo cercare di fare meglio rispetto al passato. Certamente è una partita attesissima”.

L’evoluzione della Serie A?
“Nel 2012 la Serie A era il secondo campionato ora è il quinto a parti con la Ligue1. Ci hanno sopravanzato Liga e Bundesliga. Gli altri hanno lavorato meglio di noi, qualcosa va fatto. Il Presidente Dal Pino sta facendo molto bene nella ricerca di nuovi partner. Rendiamoci conto che in passato abbiamo fatto degli errori, mettiamoci in mano a chi ha dei principi di managerialità importanti”.