Cosa succede a chi smette di mangiare pasta? Ecco la risposta

Alcune persone che vogliono perdere peso evitano di mangiare pasta con l’obiettivo di dimagrire più velocemente. Fanno bene o fanno male? Lo spieghiamo nel corso di questo articolo.

Non mangiare più pasta: conviene?

Non è possibile dare una risposta secca alla domanda su cosa accada al nostro corpo non mangiando più pasta. In ogni caso suggeriamo di non eliminarla del tutto dalla propria alimentazione quotidiana, e di seguito spieghiamo per quale motivo.

In primo luogo occorre sempre prestare tanta attenzione a ciò che si sceglie di sacrificare come cibo allo scopo di perdere peso: ogni cosa ha una sua funzione. La pasta per esempio offre dei carboidrati, che sebbene facciano ingrassare se assunti in eccesso, è anche vero che il corpo ne ha bisogno per ricevere energia a sufficienza.

Tuttavia, si può anche evitare di mangiare pasta, ma almeno si scelga di continuare a consumare il pane e altri cibi che sono fonte di carboidrati. Sempre in quantità limitate, s’intende.

Inoltre, va anche detto che la pasta di per sé non fa ingrassare tantissimo se assunta in quantità moderate. Più che altro occorre prestare attenzione a come la si condisce: ad esempio, un sugo al ragù ha molte più calorie della pasta stessa.

In più, degno di nota è il fatto che quasi tutti gli alimenti fanno bene, in quanto offrono al corpo molti nutrienti utili al suo funzionamento. Dunque, per dimagrire conviene bilanciarli in modo sapiente invece che escluderne qualcuno. E’ invece meglio evitare del tutto il così detto cibo spazzatura (che secondo recenti studi, oltre a far male fa anche invecchiare prima), ma non la pasta.

La pasta proprio come il pane, fa anche saziare molto, quindi permette di mangiare di meno altre cose.

Ma è anche vero che più pasta si mangia, più aumenta la voglia di mangiarla: per cui, anche per questo motivo è meglio abituarsi a consumarla in quantità non elevate, alla pari degli altri cibi ricchi di carboidrati, in quanto producono lo stesso effetto.

Dunque, eliminare del tutto i carboidrati dalla dieta, o ridurli all’osso rispetto al consumo giornaliero di altri alimenti è sbagliato. Possono però essere consumati in misura minore, se si desidera non ingrassare o dimagrire.

Cosa succede quando si evita del tutto il consumo di carboidrati

Pane, pasta, pizza, focaccia e altri alimenti ricchi di carboidrati vengono spesso demonizzati ingustamente. Li si accusa di far ingrassare. Ma come spiegato prima, questo è vero solo se vengono assunti in abbondanza. Inoltre rappresentano la nostra principale fonte di energia. Chi ne mangia pochissimi  o non li consuma affatto si sente più stanco, fisicamente e mentalmente.

La carenza di carboidrati porta il corpo a utilizzare i grassi come fonte di energia primaria. In questo caso infatti, l’organismo va in chetosi. Ma il rilascio di energia dalla bruciatura dei grassi è più lento.

Inoltre, altro aspetto non secondario, la chetosi fa venire un alito pesante impossibile da eliminare se non ritornando ad assumere carboidrati.

In conclusione

Per concludere, possiamo dire che è anche possibile eliminare del tutto la pasta dalla propria dieta giornaliera ma al contempo assumendo altre fonti di carboidrati, come ad esempio il pane.

Ma la pasta può tranquillamente essere mangiata anche se si è a dieta, pur consumandola in quantità non eccessive, e usando condimenti poco calorici.

E’ invece sbagliato ridurre all’osso o evitare del tutto il consumo di tutti i cibi che contengono molti carboidrati. Questi ultimi infatti sono importanti e andrebbero assunti regolarmente (tutti i giorni) dal nostro organismo. Ma sempre nelle dosi giuste, cioè senza esagerare con il consumo di pizza, pane, piadine, focacce, biscotti, pasta, ecc.

Se proprio si ha molta fame, è meglio abbondare con le verdure, specialmente con le crucifere (cavolfiore, cavolini di Bruxelles, cavolo, verza, broccoli, ravanello, rucola, rafano, cime di rapa…), che sono molto sazianti. Anche la frutta (che è ricca di vitamine e sali minerali) può essere mangiata in buone quantità, anche se per il fatto di avere degli zuccheri consumarne in proporzioni spropositate è comunque sconsigliabile.