Non bere acqua quando mangi i dolci: le conseguenze sono incredibili…

I dolci piacciono praticamente a tutti, anche se sono alimenti ricchi di zuccheri e calorie. Proprio per questo motivo in certi casi probabilmente non conviene bere acqua subito dopo averli mangiati o tra un boccone di dolce e l’altro. Maggiori informazioni su questo argomento nel corso del presente articolo.

Il sapore dei dolci è apprezzatissimo, ma non solo: sono alimenti che mettono di buon umore. La scienza ha infatti dimostrato che quando siamo giù di morale, spesso ci consoliamo mangiando dolci per un motivo preciso: sono alimenti ricchi di triptofano.

Quest’ultima è una sostanza precursora della serotonina, un ormone che regola l’umore, e che viene prodotta dalle cellule intestinali al 95%.

Come evidenziato poc’anzi, i dolci sono però anche carichi di zuccheri, e apportano molte calorie. Se però vengono mangiati con moderazione, in genere non rappresentano un problema per la salute.

Ad ogni modo, nel prossimo paragrafo spieghiamo perché per alcuni individui forse è meglio evitare di bere acqua mentre li si consuma, o pochi istanti dopo averli mangiati.

Perché in certi casi è meglio non consumare dolci e acqua in un tempo ravvicinato

In genere, quando si mangia è consuetudine bere anche acqua o altri liquidi, tra un boccone e l’altro. Inoltre, è giudicato più che normale bere anche dopo aver mangiato. Non c’è niente di male in fondo, direte in tanti. Ebbene, nel caso dei dolci e dei prodotti ricchi di zucchero, la risposta è che per alcune persone forse sarebbe meglio evitarlo.

Come mai? Perché in quel momento l’acqua contribuirebbe a far assorbire glucosio all’organismo. Avrebbe un ruolo fondamentale in tal senso, secondo uno studio attendibile condotto dagli scienziati del Suriname (stato dell’America meridionale).

C’è anche da dire che il campione di persone adoperato per le conclusioni della loro ricerca è piuttosto basso: appena 35 individui. Ma in ogni casi i risultati emersi appaiono molto chiari.

In pratica, bevendo acqua subito dopo aver mangiato un dolce o mentre lo si mangia, vi sarebbero molte più probabilità di aumentare il livello di glicemia postprandale.

Che cos’è la glicemia postprandale

Per glicemia postprandale si fa riferimento ad un valore numerico che esprime il livello di glucosio presente nel sangue di una persona dopo due ore dalla fine di un pasto.

C’è da dire anche che nei soggetti sani, di solito i livelli glicemici tornano poco dopo a valori normali. Ma non è così per coloro che hanno diabete manifesto o ridotta intolleranza al glucosio. In questi ultimi casi, la glicemia postprandale sale a valori più elevati, oltre il livello giudicato normale.

Ciò è vero soprattutto dopo pranzo o cena. E, considerando il già citato studio del Suriname, potrebbe esserlo a maggior ragione consumando anche dolci e al contempo bevendo acqua in uno dei momenti finali del pasto.

Col passare del tempo, il continuo aumento dei fenomeni iperglicemici postprandali finisce con il rovinare reni, occhi, nervi e vasi sanguigni.

Per quale motivo? Perché l’elevata glicemia postprandale, se si ripete di frequente, è associata alle complicanze del diabete, cioè a quei disturbi che si verificano proprio per via del diabete. Tra cui, nei casi più gravi: insufficienza renale, perdita del senso della vista, neuropatia, malattie cardiovascolari, o anche amputazioni.