Cristiano Ronaldo in Italia per la quarantena. E la sorella attacca: “La pandemia è una frode”

Cristiano Ronaldo tornerà in Italia per svolgere la quarantena dopo la positività al coronavirus emersa durante il ritiro con la Nazionale Portoghese. Il giocatore della Juventus dovrebbe essere in Italia già oggi pomeriggio: arriverà con il suo aereo privato. La notizia sta destando scalpore perché nelle scorse ore quasi tutti i giornali sportivi si erano affrettati a fare il conto di quante partite il giocatore avrebbe dovuto saltare in ossequio alle leggi portoghesi che prevederebbero una quarantena di quattordici giorni sul suolo portoghese. Ma non andrà così, e il messaggio condiviso dalla sorella sui propri profili social sta creando ulteriori polemiche.

Cristiano Ronaldo in Italia per la quarantena. E la sorella attacca: “La pandemia è una frode”

Cristiano Ronaldo svolgerà la quarantena nella sua residenza italiana: la notizia è stata confermata dal quotidiano portoghese A Bola che ha anche reso noto che il giocatore è stato autorizzato dalle autorità sanitarie locali, probabilmente in virtù del suo essere asintomatico. Per tornare a giocare in Champions, Ronaldo dovrà avere l’attestazione di negatività almeno una settimana prima della partita dei bianconeri: difficile vederlo quindi all’esordio nel girone la prossima settimana. Ieri aveva parlato delle condizioni di CR7 anche il suo compagno in bianconero Giorgio Chiellini, dal ritiro della Nazionale italiana: “L’ho sentito, sta benissimo, sta prendendo il sole…” aveva riferito il giocatore azzurro.

E in queste ore sta destando polemica un post condiviso dalla sorella di Cristiano Ronaldo sui propri social. Poche frasi accompagnate dalla foto del giocatore con la maglia della sua nazionale, le riportiamo qui: “Se deve essere #CristianoRonaldo a svegliare il mondo, allora quest’uomo è un messo di Dio. Da oggi migliaia di persone smetteranno di credere alla pandemia e ai test. La più grande frode mai vista”. Un messaggio che sicuramente verrà bollato come negazionista, ma che evidenzia la difficoltà di comprendere le conseguenze dell’infezione da Sars-cov-2 negli asintomatici, che vengono ormai unanimemente valutati nel 95% dei casi di nuove positività.