Aumento della pensione di invalidità: a chi spetta?

Se stai leggendo queste parole, significa che vuoi sapere qualcosa di più in merito all’aumento della pensione di invalidità. Perfetto: nelle prossime righe di questo articolo puoi trovare diverse specifiche in merito.

Pensione di invalidità: cosa dice l’INPS

Quando si parla di aumento della pensione di invalidità, è doveroso citare la circolare n° 107 dell’INPS, divulgata il 23 settembre 2020. Per completare il quadro, ricordiamo inoltre che, lo scorso 9 ottobre, con un messaggio l’Ente previdenziale ha ufficializzato la data del 30 ottobre come termine ultimo per la presentazione dell’istanza ex novo (gli altri vedranno invece l’accredito d’ufficio dell’integrazione).

Aumento della pensione di invalidità: a quanto ammonta

Detto questo, parliamo di cifre, specificando che l’aumento della pensione di invalidità è di diverse centinaia di euro. Per essere precisi, l’assegno passa da 286,81 euro a 651,51 per tredici mensilità.

Hanno diritto all’aumento tutti quei soggetti per i quali gli ermellini, con la sentenza n° 152 dello scorso 23 giugno, hanno stabilito l’illegittimità della somma erogata per la pensione di invalidità. La Corte Costituzionale lo ha considerato nello specifico insufficiente per garantire garantire ai beneficiari un’adeguata sussistenza.

Alla luce di ciò, a decorrere dal 20 luglio 2020, gli invalidi civili totali, ma anche i sordi e i ciechi assoluti, nonché i titolari di pensioni di inabilità si vedono riconosciuto un aumento fino alla cifra di 651,51 euro.

Requisiti anagrafici e reddituali

Secondo quanto specificato dall’INPS, il sopra citato aumento spetta ai titolari di pensione di inabilità con un’età minima pari a 18 anni. Nello specifico, parliamo di invalidi civili che si sono visti riconoscere un’inabilità al lavoro pai al 100% in via permanente. Fondamentale è ricordare che per vedersi riconoscere l’assegno di invalidità il soggetto beneficiario deve trovarsi in condizione di disagio economico.

Per quel che concerne i requisiti reddituali, ecco tutti i dettagli:

  • In caso di soggetto non coniugato, si deve tenere conto di un limite reddituale non superiore agli 8.469,63.
  • In caso di beneficiario coniugato, è necessario che il risultato del cumulo dei redditi con quello del coniuge non superi i 14.447,42 euro.

Doveroso è citare l’eventualità in cui entrambi i coniugi hanno diritto all‘aumento della pensione di invalidità. In questo caso, bisogna tenere conto del limite sopra ricordato per quanto riguarda il reddito.

Ai fini del raggiungimento dei requisiti concorrono tutti i redditi assoggettabili IRPEF. Ciò significa che possono richiedere l’aumento della pensione di invalidità sia i lavoratori dipendenti, sia quelli autonomi, per non parlare dei titolari di trattamenti previdenziali e di quelli di pensione di reversibilità. Non vengono conteggiati invece i redditi derivanti dalla casa d’abitazione, l’indennità di accompagnamento, le pensioni di guerra.