Allerta truffe cashback: ecco cosa succede

In queste settimane si parla tanto di cashback in virtù dell’iniziativa istituzionale che prevede la restituzione del 10% di quanto speso fino a un massimo di 150 euro (vale solo per gli acquisti effettuati in punti vendita fisici e tramite pagamenti digitali).

Se il cashback natalizio di Stato è legale, non vale per tutti i sistemi che prevedono, a fronte di un determinato ammontare di spese, non è così in tutti i casi. Esistono infatti diversi sistemi che vanno contro alle linee della legge 173/2005, che tutela il consumatore contro le vendite piramidali.

La legge italiana, infatti, non considera legali i sistemi che prevedono come fonte di guadagno principale il reclutamento di nuovi iscritti. L’unico modo per difendersi da queste truffe cashback consiste nel rifiutarle. Cosa può succedere nei casi in cui si accetta? Il fatto che, come già detto, si entra in un sistema che basa la sua sostenibilità sul reclutamento di nuovi iscritti. Alla luce di ciò, è facile venire letteralmente bersagliati ed essere invitati a reclutare altre persone.

Attenzione alle mail di phishing

Se invece si aderisce al cashback di Natale, è importante sottolineare il fatto di porre attenzione alle truffe di phishing. Di cosa si tratta? Di situazioni in cui i cybercriminali imitano alla perfezione la mail di una realtà conosciuta, in questo caso la propria banca di appoggio, invitando l’utente a inserire i dati della carta di credito o del conto corrente.

La miglior difesa contro queste truffe è la consapevolezza del fatto che, quando si parla di iniziative come il cashback di Stato, c’è sempre un riferimento unico iniziale. In questo caso, si tratta dell’app IO, che chiede l’iban sul quale verranno poi accreditati i bonifici. Lo Stato non manda mai ai cittadini mail in cui chiede dati riservati come quelli che prevedono la possibilità di accedere a spazi riservati come il conto corrente.

Le mail di phishing devono essere cestinate a prescindere dalle truffe cashback. Parliamo infatti di una modalità di truffa molto diffusa e che, negli ultimi anni, ha visto i criminali affinare fortemente le proprie tecniche di imitazione. Per questo, nel momento in cui si vede arrivare una mail non attesa dalla banca, è bene cestinarla e contattare subito l’istituto di credito. Come già detto, a prescindere dal cashback di Natale, le banche non inviano mai ai correntisti messaggi in cui chiedono i dati per accedere all’area privata.