I pinoli costituiscono una fonte di cibo fin da Paleolitico, fondamentalmente perchè la diffusione degli alberi che li “producono”, i pini, sono da sempre molto diffusi nel vecchio continente. Praticamente ogni tipologia di pino produce pinoli commestibili ma solo una parte di essi, circa una ventina, viene utilizzata per la coltivazione vera e propria: profondamente radicati nelle culture europee, i pinoli non sono considerabili “semi” in senso stretto perchè provengono da una tipologia di alberi della famiglia delle Gimnosperme, che “protegge” i propri frutti attraverso le pigne (stròbilo).
Ciò che colpisce in genere è il prezzo dei pinoli che può raggiungere le decine di euro al chilo a causa della manodopera necessaria per la raccolta, dato che per estrarre i pinoli dalle pigne è opportuna una procedura quasi esclusivamente manuale. Gran parte dei pinoli in Europa provengono dal cosiddetto pino comune, chiamato anche pino da pinoli e dalla più rara variante pino cembro.
Mangiare 30 grammi di pinoli al giorno: ecco cosa può accadere, pazzesco
Estremamente energetici e ricchi di fibre, ma è il contenuto di grassi a rendere i pinoli estremamente “riempitivi” per lo stomaco, dato che questi rappresentano circa il 70 % del contenuto nutrizionale. Importante anche l’apporto di proteine, inoltre sono presenti sali minerali in buona quantità come zinco, magnesio, calcio e potassio.
Risultano essere particolarmente efficaci per contrstare il colesterolo alto, grazie all’apporto di acidi grassi insaturi e acido linoleico. Le vitamine A e B garantiscono ai pinoli un buon potere antiossidante.
Tuttavia è sconsigliabile mangiarne quantità superiori al 30 grammi al giorno dato l’elevatissimo (in proporzione al peso) contenuto di calorie, che supera le 600 al grammo. Anche se sono mediamente costosi e dall’elevato potere saziante è meglio evitare un consumo eccessivo per non gravare sul peso. I pinoli sono anche una discreta fonte di allergie, anche piuttosto gravi, meglio consultare un medico prima di esagerare.
