Allarme diabete: questo vegetale fa male

L’indice glicemico è un incubo per le persone a dieta che cercano di perdere qualche chilo, così come un incubo per i diabetici. Tra gli alimenti di così alto valore troviamo le patate.

Tuttavia, eliminarli del tutto dalla dieta non è un’opzione, soprattutto perché sono ricchi di proprietà benefiche. quindi cosa devo fare ora? I nutrizionisti hanno sviluppato strategie per abbassare l’indice glicemico degli alimenti, in particolare delle patate. In effetti, la cucina è un ingrediente essenziale per aumentare o diminuire il tuo IG. L’indice glicemico indica la capacità di un alimento di aumentare la quantità di glucosio nel sangue. Questo parametro viene creato con il pane come punto di riferimento e il suo GI è pari a 100. Quando c’è un drammatico aumento di zucchero nel corpo, viene prodotta insulina e il suo compito è quello di riportare la glicemia a valori normali. Pertanto, se si mangiano troppi carboidrati, l’eccesso diventa grasso.

Le patate, in particolare, hanno un indice glicemico molto più alto di pasta e pane, pari a 105, principalmente da amido, che può essere completamente digerito dal nostro organismo. Esistono però dei trucchi per abbassare questo parametro e mangiare patate, anche se si è a dieta o si ha il diabete.

Innanzitutto, fai attenzione quando scegli le patate. Evita i tuberi troppo maturi e non conservarli nella dispensa per lunghi periodi di tempo, poiché l’indice glicemico aumenterà incessantemente. È meglio puntare sulle patate novelle, tenere, appena raccolte e dalla buccia sottile.

Attenzione alle patate

Le patate sono l’unico ortaggio (in realtà tuberi) sconsigliato ai diabetici. Sono ricchi di amido, che è un carboidrato che viene convertito più rapidamente in glucosio e nel flusso sanguigno. L’indice glicemico delle patate lesse è addirittura superiore a quello dello zucchero. Si può concludere che il consumo eccessivo di patate e patatine aumenta il rischio di diabete. È corretto?

La Harvard T.H. Chan School of Public Health, appunto uno studio del team di Frank Hu e dell’Osaka Cancer and Cardiovascular Disease Prevention Center in Giappone, ha analizzato i dati di tre sondaggi: il Nurses’ Health Study 1 e 2 e l’Health Professionals Tracking Study, contiene diari alimentari e dieci anni di storie cliniche di 200.000 soggetti statunitensi per un totale di 4 milioni di anni/persona.

Nel corso di questi studi, 15.000 soggetti hanno sviluppato il diabete di tipo 2. L’analisi ha mostrato che un consumo elevato di patate in qualsiasi forma (bollite, arrostite, fritte) era associato a un rischio di diabete: 1,33 volte superiore alla media per chi mette in tavola una porzione al giorno. Mangiare da due a quattro porzioni a settimana ha aumentato il rischio solo di 1,07 volte. Naturalmente, le patatine fritte erano più associate al diabete rispetto alle patate bollite o al forno.