Colon irritabile? ecco cosa smettere di mangiare

Il colon è parte dell’intestino, collega infatti l’intestino tenue al retto e all’ano. La funzione principale è quella di assorbire l’acqua ed i sali minerali dal cibo quasi del tutto digerito proveniente dall’intestino tenue. È una parte molto delicata che può essere soggetta a irritazioni. La sindrome del colon irritabile è uno dei disturbi gastrointestinali più comuni ed è considerata un disturbo gastrointestinale funzionale.

I sintomi più comuni del colon irritabile sono: gonfiore, meteorismo, dolore all’addome, crampi, stitichezza, nausea o diarrea. Sintomi più rari invece sono l’alterazione dell’aspetto delle feci, la mucorrea, il vomito, i borborigmi o la dispepsia.

Cause e soluzioni

Le cause del colon irritabile, non sono ancora molto note ma quelle principali possono essere dei fattori psicologici come stress e ansia. Ma anche da un’infezione batterica dell’apparato digerente.

Per risolvere questo disturbo è opportuno fare tanta attività fisica, così da aiutare il nostro corpo a regolarizzare le funzioni intestinali e alleviare stress e ansia. Si deve mangiare in modo regolare e lentamente e bere molta acqua per rendere più morbide le feci sia in caso di stipsi che di diarrea.

Il medico potrà anche prescrivervi degli integratori a base di estratti naturali, che possono aiutare nel controllo della sintomatologia. Utile è anche l’assunzione di probiotici.

Colon irritabile? ecco cosa smettere di mangiare

Chi soffre di questa sindrome dovrebbe evitare di mangiare

Chi soffre di colon irritabile dovrebbe fare attenzione a non mangiare il latte e i suoi derivati, le marmellate, prugne, uva, pesche, pere, cavoli, carciofi, cipolle, rucola, cetrioli, legumi, patate, spezie, dadi, caffè, tè, coca cola, bevande gassate, cibo in scatola e carne conservata.

É consigliato mangiare più cereali integrali, così da prevenire il tumore al colon.

Quindi possiamo dire che bisogna seguire una dieta ben precisa, che varia da persona a persona, quindi è sicuramente opportuno farsi consigliare ed aiutare da un medico specialista. Ma in generale per combattere questo disturbo, bisogna aumentare o ridurre l’apporto di fibre in base al profilo sintomatologico, ridurre le quantità di lattosio, monosaccaridi, disaccaridi, polisaccaridi fermentabili e polioli.

Inoltre, bisogna evitare di mangiare cibi estremamente grassi e quelli che aumentano la produzione di gas intestinali.