La banana è, con tutta probabilità il frutto più diffuso al mondo e comunque di sicuro uno dei più caratteristici. Il commercio di questo frutto che cresce in zone del mondo considerabili tropicali influenza numerosi settori dell’apparato commerciale e economico ma non solo, visto che anche dal punto di vista culturale e “sociale” gode di grande importanza e rispetto.
La pianta di banana è la più grande pianta erbacea dotata di fiore, e quella che chiamiamo con questo nome è sostanzialmente la bacca commestibile del banano, a sua volta una pianta che appartiene a due specie note come Musa acuminata e Musa balbisiana.
Bacca saporita
Dal punto di vista storico rappresenta una varietà di frutto “nuova” rispetto ad altre tipologie che ancora oggi simboleggiano il mondo della frutta, le banane sono state sconosciute in Europa fino al 16° secolo: furono i Portoghesi a farla conoscere nel vecchio continente ed esportarla nelle Americhe. Oggi cresce prettamente nel sud-est asiatico, ma anche in centro e sud America, in corrispondenza di climi particolarmente caldi e umidi.
Le banane fanno male ai reni? ecco cosa è stato scoperto
E’ composta per buona parte di acqua (circa il 75 %), ha un buon contenuto di carboidrati e fibre mentre non è elevatissimo quello delle vitamine ma risulta piuttosto diversificato. Nel corso dei secoli diverse leggende hanno trovato diffusione, dalla presunta tossicità del “fondo”, fino alle proprietà allucinogine, presunte, del frutto dietro essiccazione.
E’ solitamente associata al potassio, un importante sostanza indispensabile per permettere una corretta contrazione muscolare, e risulta particolarmente utile per migliorare la salute dei reni. Infatti un consumo di banana costante (1 al giorno) può combatteere l’insufficienza renale, favorendo la minzione e aiutando a regolare l’equilibrio dei fluidi nel corpo.
Oltre a ciò, il potere antiossidante delle banane, se in quantità non eccessive, aiutano il corretto funzionamento dei nostri reni.
