Bancomat, è ufficiale, non potrai più effettuare prelievi: “pazzesco”

Nel linguaggio comune il Bancomat identifica in primis un’azione specifica e poi solo secondariamente un circuito di pagamento telematico, che sfrutta sopratutto le carte di pagamento (ad esempio le prepagate o le carte conto) per effettuare operazioni. Infatti, “fare un bancomat” sta ad indicare nella maggior parte dei casi un prelievo di contante, effettuabile attraverso l’ausilio di uno sportello automatico definito ATM, che hanno iniziato a diffondersi in Italia a partire dagli anni 80 proprio dalla prima applicazione di Bancomat SpA. Da strumento a dir poco avanguardistico, anche il Bancomat è destinato a cambiare in un futuro non così lontano.

Digitalizzazione monetaria

Dopo aver rappresentato per l’appunto lo strumento del futuro, per mettere a disposizione dei cittadini non solo la possibilità di effettuare prelievi, ma anche controllare il saldo/estratto conto, effettuare bonifici e/o versamenti oppure assegni, il Bancomat inteso come sportello risulta essere utilizzato sopratutto come “eroga soldi“, in quanto con le applicazioni bancarie sempre più diffuse, tutte le altre operazioni appena citate risultano essere effettuabili in modo pressochè autonomo dal proprio smartphone.

Inoltre la digitalizzazione del denaro, che passa proprio attraverso le varie tipologie di carte nonchè dagli stessi bonifici, continuerà a necessitare del Bancomat ma in maniera meno importante e diffusa rispetto al passato. Ecco perchè molte banche hanno già iniziato l’opera di dismissione di questi strumenti, come ha scelto di fare Conto Arancio ad esempio.

Bancomat, è ufficiale, non potrai più effettuare prelievi: “pazzesco”

Quali saranno le conseguenze? Sopratutto una minore disponibilità di sportelli bancari, che comporterà un aumento dei costi di commissione, attualmente “bloccati” a cifre fisse dai rispettivi circuiti di pagamento, ma che potrebbero diventare flessibili già a partire dal 2023. Questo perchè, come ha rilevato la stessa Bancomat SpA, i costi sono divenuti troppo alti per coprire i costi legati al prelievo.

Entro novembre l’Antitrust scioglierà le riserve e si esprimerà in merito.