La Philadelphia fa ingrassare? La risposta ti stupirà!

L’Europa risulta essere una delle “patrie native” dei formaggi, in quanto la quasi totalità di quelli concepiti nel corso dei secoli proviene proprio da nazioni come la Francia e l’Italia che da sole provvedono a quasi la metà della produzione annua di questa categoria di prodotti che derivano dal latte. Eppure con la globalizzazione e l’influenza statunitense che ha imperversato a partire dalla seconda metà del Novecento anche prodotti oltreoceano hanno iniziato a diventare di uso comune anche da noi, e la Philadelphia è rapidamente divenuta il “formaggio spalmabile” per eccellenza, al punto che qualsiasi altro prodotto analogo viene associato al prodotto originariamente concepito da Kraft Foods, addirittura nel 19° secolo. Ma come qualsiasi altro prodotto di origine industriale il consumo viene spesso considerato poco salutare. Ma la Philadelphia fa ingrassare?

La Philadelphia fa ingrassare? La risposta ti stupirà!

La composizione è quella tipica del formaggio spalmabile che tecnicamente è conosciuto come il nome di quark, ossia nel caso della Philadelphia risulta essere Latte pastorizzato, crema di latte, sale, addensanti: alginato di sodio, carragenina, fermenti lattici. Questi sono assolutamente indispensabili per mantenere la tipica struttura morbida e relativamente solida al formaggio che altrimenti sarebbe sostanzialmente liquido. A lungo si è creduto che la carragenina potessere essere addirittura cancerogena, mentre oggi viene tendenzialmente solo limitata e considerata innocua.

Dal punto di vista delle calorie e della capacità di far ingrassare, rientra nella categoria dei formaggi “medi” in quanto è più grassa di varianti di formaggio come  ricotta, i fiocchi di latte, il quark, lo stracchino e la mozzarella light ma è più “dietetica” (se così si può dire) dei vari formaggi stagionati come ad esempio il caciocavallo.

Il contenuto di calorie è importante ma va rapportato al consumo: 100 grammi di prodotto contengono circa 300 calorie, mentre la variante Light risulta essere preferibile da questo punto di vista perchè non contiene panna ma derivati del latte e non supera le 160 calorie per etto.

Philadelphia