Morbo di Alzheimer, cos’è: cause, sintomi e cure

Siamo tutti spaventati da ogni forma di malattia che può comrpomettere anche in modo importante la nostra vita, ed il settore inesplorato che sotto diversi punti di vista che ci spaventa maggiormente risiede nelle patologie che “riguardano” la nostra mente, ancora parzialmente inesplorata, e una delle malattie neurodegenerative, ossia che gradualmente fanno perdere le funzioni celebrali più diffuse sono rappresentate dal Morbo di Alzheimer, che risulta essere indubbiamente la variante più diffusa al mondo con oltre il 60 % dei casi di questo tipo di malattia.

Morbo di Alzheimer, cos’è: cause, sintomi e cure

Il nome arriva direttamente dallo “scopritore” di questa malattia, lo psichiatra e neuropatologo tedesco Alois Alzheimer che nei primi anni del Novecento documentò e diagnosticò per la prima volta la malattia, e sebbene nel corso dei decenni siano stati fatti numerosi passi in avanti che riescono a ridurre e limitare ma anche a rallentare il decorso del disturbo, il morbo in questione è progressivo e quindi inevitabile. Il numero dei casi è purtroppo in aumento, secondo alcune stime in pochi decenni coloro che soffrono del morbo di Alzheimer saranno oltre 130 milioni.

Le cause sono relativamente varie da soggetto a soggetto (per chi ha superato i 65 anni la frequenza complessiva è circa del 7%, negli 80enni del 30%) e sono imputabili al decadimento delle cellule del sistema nervoso centrale. Anche se sono stati fatti passi in avanti, non è ancora chiaro cosa causi l’inizio della malattia, che porta anche ad una minore aspettativa di vita, che generalmente non è superiore ai 10 anni dalla diagnosi della malattia, che nella maggior parte dei casi non è ereditaria ma sparaodica.

I sintomi sono egualmente progressivi e iniziano dal ripetersi continuo dei discorsi, dimenticanze continue di ogni genere fino a manifestare confusione, irritabilità e aggressività, sbalzi di umore, difficoltà nel linguaggio e sempre maggiore perdita di memoria.

Si tratta di una malattia che non ha ancora una cura definita numerosi farmaci moderni sembrano essere in grado di limitare e rallentare il decorso, anche se è necessaria una diagnosi precoce  che è fondamentale per rallentare temporaneamente il peggioramento dei sintomi della demenza e migliorare la qualità della vita delle persone colpite e di chi le assiste.

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