Sarri presenta Fiorentina-Juventus: “Non siamo pronti a rotazioni forti, cerchiamo un’identità”

Maurizio Sarri è tornato a rispondere alle domande della conferenza stampa prepartita dopo il lungo stop imposto dalla cura della polmonite che lo ha obbligato lontano dalla panchina contro Parma e Napoli. Lo ha fatto alla vigilia di Fiorentina-Juventus: queste le sue parole sintetizzate dalla nostra redazione per i lettori di CalcioNewsWeb.

“Per un allenatore partecipare all’allenamento e alla partita è tutto. Non è semplice stare fuori, è stato pesante ma l’ho dovuto accettare, nella convinzione che lo staff stava facendo alla grande. 

La situazione imbarazzante di cui si è parlato si riferisce alle scelte da fare. Avendo la lista UEFA solo 22 calciatori, andava fatta una scelta indispensabile, che può essere condivisibile o no, ma andava fatta. Chiaro che non mi fa piacere perché sono coinvolti due giocatori importantissimi. Ma è anche la grande fortuna di avere una rosa in cui solo un giocatore è indispensabile.

Oggi la nostra attenzione dev’essere risolta al campionato. Poi penseremo alla coppa. Siamo in un momento in cui la squadra deve prendere una sua identità. In questo momento siamo alla ricerca di questo assetto. Abbiamo tanti giocatori che nell’ultimo periodo hanno giocato pochissimo. Parlo di Khedira, Ramsey ma anche dell’inattività di Rabiot. L’aspetto positivo è che questo gruppo sta lavorando bene, ho detto ieri che mai avevo visto durante la sosta lavorare i giocatori così bene e invece questi ragazzi lo hanno fatto.

Sono curioso di Bentancur come vice Pjanic. Può fare due ruoli, in questo momento sta facendo il vertice basso e le mie sensazioni su di lui sono importanti. Ramsey era molto indietro rispetto ai compagni dal punto di vista fisico. Ho visto dei passi in avanti. Non è ancora al massimo ma se l’evoluzione sarà questa può tornare presto a un alto livello. 

Ho sempre detto che la Juventus è la squadra più forte. Ci può essere un episodio o meno, a Napoli abbiamo perso uno scudetto a dieci punti ma uno anche molto vicino. Stando qua mi rendo conto della grande organizzazione di questa società, qua si è capaci di archiviare una vittoria in trenta secondi e pensare alla partita successiva.

Non sono qua per replicare quello che ho fatto in altre squadre. Qua verrà fuori una squadra con caratteristiche diverse. Abbiamo provato certe cose in allenamento, dobbiamo cambiare un po’ la gestione di certi momenti improntandoli sul possesso palla. Questa resterà sempre una squadra più fisica rispetto ad altre che ho avuto in passato.

Abbiamo perso Giorgio (Chiellini, ndr) che per noi è fondamentale. Il mio compito è recuperare Rugani e fare abituare al calcio italiano De Ligt, che è normale possa fare fatica nel periodo iniziale. La fece pure Platini, può avere difficoltà anche lui. Ma sono convinto che tra qualche mese riuscirà ad esprimere cose importanti.

Rotazioni? In questo momento non credo siamo pronti a una rotazione feroce. Cominciamo a cambiare uno per reparto ma l’idea è quella di avere undici giocatori interscambiabili. Sembra che Higuain abbia giocato per rapporti personali con me. Ma al Chelsea non ha giocato mai, se ha giocato è perché mi è sembrato quello di una volta. Mandzukic mi ha fatto vedere qualcosa meno. Matuidi ha il pregio di adattarsi meglio a quello che succede in avanti insieme a giocatori importanti come Cristiano. Per noi Matuidi è un giocatore molto importante. Col Napoli abbiamo vinto con fortuna una partita che meritavamo”.