Chetosi per dimagrire: come si fa? Ecco tutta la verità!

La chetosi è una normale reazione chimica del nostro corpo che è in grado di far perdere peso e, almeno così sembra, anche di mantenere stabile il peso raggiunto, evitando così il tanto odiato effetto yo-yo. Ma come si fa a provocare la chetosi? E poi, è davvero la chetosi il segreto per dimagrire in modo duraturo?

Come fare la dieta chetogenica

Questo genere di dieta comprende l’eliminazione, per un dato periodo di tempo, di solito compreso tra i venti giorni e i due mesi, degli zuccheri semplici e complessi. 

Ciò significa che, per seguire una vera dieta chetogenica, occorre eliminare dalla propria alimentazione la pasta, il pane, il riso, e anche i legumi, le bevande zuccherine come succhi di frutta e thè, i latticini e alcuni tipi di verdura tra cui le carote e i pomodori. 

Oltre all’eliminazione di questi cibi, la dieta chetogenica prevede l’adesione ad alcuni differenti modelli di alimentazione più o meno rigidi. Ad esempio, un modello rigido di dieta può prevedere un’alimentazione ipocalorica e proteica per un periodo di venti giorni, durante i quali i pasti saranno a base di carne o di pesce e accompagnati da contorni di verdure accuratamente selezionate.
Al contrario, un modello di dieta definibile più elastico è quello che prevede un’alimentazione senza la completa esclusione dei carboidrati. In questo caso il menu da seguire sarà principalmente a base di proteine, con l’accompagnamento di una piccola parte di grassi e addirittura una modesta porzione di carboidrati, che deve restare sotto un determinato valore soglia. 

Perché si attui il processo di chetosi, comunque, sono necessari alcuni giorni di dieta. Quindi, allo stesso modo, se capita di sgarrare durante il processo di chetosi, saranno necessari altri giorni per rientrare nel processo, poiché una volta introdotti zuccheri nel corpo, l’organismo li riconosce come sostanze di cui è in astinenza e li preferisce rispetto ai grassi.

L’importanza di seguire scrupolosamente la dieta per ottenere dei risultati

Il primo passo per perdere peso è naturalmente quello di seguire un regime alimentare adeguato, con il giusto apporto di calorie. Solitamente la dieta da seguire è di tipo ipocalorico e comporta una diminuzione importante degli zuccheri.
In aggiunta alla dieta, è normalmente consigliato anche lo svolgimento di una moderata attività fisica, come fare passeggiate, praticare jogging o andare in palestra. 

Ma come si legano dieta e chetosi? Di base si può dire che la chetosi sia il meccanismo che utilizza il nostro corpo per ottenere energia bruciando i grassi, così da poter alimentare l’organismo.
Una spiegazione più tecnica del processo di chetosi è, invece, quella espressa dal professor Giulietti, Dirigente Medico di Patologia Clinica e Dietologia Clinica presso l’Ospedale INRCA IRCSS di Roma. 

Il Professore ha spiegato così la chetosi: “La chetosi è una risposta metabolica fisiologica, coordinata al basso apporto con la dieta di carboidrati, che porta all’aumento in circolo dei corpi chetonici o chetoni (beta-idrossibutirrato, acetoacetato e acetone) i quali vengono sintetizzati nel fegato mediante la beta-ossidazione degli acidi grassi che si rendono disponibili nella circolazione sanguigna grazie alla loro liberazione dai depositi di grasso del tessuto adiposo (in eccesso nei soggetti obesi/sovrappeso). Tali grassi (acidi grassi) vengono utilizzati dall’organismo per produrre energia al posto del glucosio (carente nelle diete chetogeniche ipocaloriche), obbligando fisiologicamente l’organismo a servirsi di loro come fonte energetica alternativa ai carboidrati e favorendo così una rapida eliminazione del peso in eccesso sotto forma di massa grassa”. 

Pertanto, si può dire che il basso livello di carboidrati assunti induce il fegato alla produzione di corpi chetonici, tramite reazioni con gli acidi grassi che vengono liberati nel sangue. Successivamente, questi acidi grassi liberi nel sangue vengono impiegati per produrre energia al posto del glucosio, che risulta carente poiché carente è l’assunzione dei carboidrati durante la dieta. 

Chetosi per dimagrire e riattivare il metabolismo

Il naturale meccanismo di chetosi permette quindi di eliminare il grasso e perdere peso, ma è importante ricordare che un’induzione di chetosi, come avviene nel caso delle diete che escludono i carboidrati, deve essere temporanea, in quanto l’acidificazione dell’organismo può provocare danni permanenti. 

Con un’induzione temporanea di chetosi, effettuata sotto il controllo medico, è possibile notare un dimagrimento e anche una riattivazione del metabolismo che, a termine del periodo di dieta, si presenterà più reattivo e veloce. 

Storia della dieta chetogenica 

Sebbene oggi siano molti i personaggi che consigliano una dieta chetogenica basata sulle loro esperienze, nessuno di loro può considerarsi l’inventore di questa dieta.

Le origini della dieta risalgono agli anni ’20, quando fu utilizzata per il trattamento dell’epilessia. In quegli anni, il medico H. Conklin ipotizzò che le crisi epilettiche fossero dovute all’interferenza di alcune molecole, liberate in contemporanea con la digestione, con la trasmissione neuronale a livello del sistema nervoso centrale. Il medico decise di sottoporre i piccoli pazienti ad un digiuno per venticinque giorni, durante i quali fu somministrata loro solo acqua. Le crisi epilettiche diminuirono e questo portò una conferma alle ipotesi di Conklin, tuttavia il digiuno non poteva essere la soluzione definitiva all’epilessia poiché, ovviamente, ad un certo punto doveva essere interrotto. 

Di conseguenza, il lavoro di ricerca proseguì nella direzione indicata da Conklin; dopo circa un anno dalle sue ipotesi, il ricercatore R. Wilder mise a punto la dieta chetogenica, che prevedeva un consumo di proteine a discapito dei carboidrati. Questo modello continuò ad essere utilizzato per un decennio, finché non fecero la comparsa sul mercato i farmaci antiepilettici. Tuttavia, nei recenti anni ’90, il modello di dieta chetogenica venne nuovamente applicato ad un caso di epilessia farmacoresistente, che migliorò. 

Nonostante la dieta chetogenica sia stata utilizzata per curare una patologia, non bisogna illudersi che sia priva di rischi. Infatti, questa dieta è severamente controindicata in caso di:

  • Gravidanza e allattamento;
  • Insufficienza renale;
  • Insufficienza epatica;
  • Diabete di tipo 1;
  • Alcolismo;
  • Disturbi mentali;
  • Disturbi del comportamento alimentare;
  • Aritmie cardiache;
  • Angina o recente infarto del miocardio.

Inoltre, una dieta chetogenica priva del controllo di un nutrizionista rischia di essere un sovraccarico renale per la quantità di proteine che vengono introdotte.