Quanto può durare la farina dopo la scadenza? ecco cosa bisogna sapere

La farina alimentare è il prodotto della macinazione di semi di varie piante: ci sono farina di mais, grano, orzo, riso, mandorle, e molte altre.Con il termine “farina” però indichiamo comunemente quella ottenuta dal grano tenero e usata per la panificazione, in cucina o in pasticceria. Ogni tipologia di farina è diversa per proprietà e destinazione di preparazione, conosciamone alcune e vediamo quanto tempo possono durare in caso sono scaduti.

Le varie farine

Farina di farro: ricca di sali minerali e vitamine, risulta essere più digeribile rispetto a quella di grano ed è quella meno calorica; facilmente impiegabile per preparare pasta fresca, pane e biscotti.Farina di kamut: ricca di proteine è la più adatta per bambini, anziani e sportivi, contiene sali minerali, vitamina E e selenio; utilizzabile per torte, focacce e pasta.Farina d’avena integrale: ricca di fibre e molto meno calorica, ha un ottimo potere saziante e grazie alla presenza di proteine e grassi sani rallenta l’assorbimento di glucosio e abbassa il colesterolo LDL. E’ perfetta se abbinata alla farina di farro o frumento integrale per preparare plumcake e pane.Farina di castagne: ricca di amidi e fibre, con una bassa percentuale di grassi e priva di glutine è impiegata per la preparazione di castagnaccio, biscotti e torte.Farina di quinoa: ottenuta dalla macinazione di chicchi di origine andina, contiene calcio, ferro e potassio; si differenzia per il contenuto di lisina e per la grande presenza di amminoacidi; ottima da utilizzare per pasta fresca e prodotti da forno salati.

La farina scaduta

Quante volte però ci è capitato di avere un’improvvisa voglia di dolci, cercare la farina negli scaffali delle cucine e trovarla scaduta?Dobbiamo per forza buttarla oppure si può consumare?E’ bene sapere che la farina fa parte di quegli alimenti che possono essere utilizzati anche dopo la data di scadenza e se conservata bene, dura fino a due mesi dopo; non c’è da preoccuparsi perché non succederà nulla al nostro organismo.Se, senza accorgersene, viene consumata oltre i due mesi dalla scadenza, l’unica cosa che si potrebbe avvertire è il senso di pesantezza allo stomaco e, anche in quel caso, sono da escludere le intossicazioni alimentari.La situazione cambia invece se la farina non è stata conservata nel modo corretto neanche prima della scadenza, per cui se si notano presenze di larve o insetti, è meglio gettarla all’istante anche se nemmeno in questo caso si può parlare di tossicità!