Lo zucchero di canna scade? Ecco la verità che sconvolge tutti

Lo zucchero di canna è un tipo di zucchero grezzo, non raffinato, dal colore ambrato e dai chicchi più grossi rispetto ai cristalli del saccarosio, utilizzato per dolcificare. Questo zucchero ha un retrogusto  di caramello.

Deriva dalla canna da zucchero mediante lavorazione artigianale. La canna da zucchero è una pianta indiana della famiglia delle Poaceae, coltivata nelle regioni tropicali e subtropicali come Cuba, Porto Rico o Filippine. Da questa pianta, oltre allo zucchero, si ricava  anche la melassa e delle bevande alcoliche. Le foglie della canna da zucchero mature, vengono  sminuzzate e spremute per ricavarne il succo, che poi viene filtrato e lasciato evaporare. Viene poi centrifugato e si ottiene lo zucchero grezzo.

Lo zucchero di canna grezzo è quasi uguale a quello bianco comune mentre quello integrale di canna contiene poco saccarosio ed è ricco di sali minerali, potassio, vitamine (A, B1, B2, B6 e C), fluoro, zinco e magnesio.
In cucina, può essere utilizzato in vari modi, ad esempio per dolcificare caffè, tisane o per preparare dolci sostituendo quello bianco.

Lo zucchero di canna scade?

Lo zucchero, raffinato o di canna, non scade mai, perché i batteri non riescono a nutrirsene e quindi a riprodursi. È utilizzato infatti come conservante (marmellate o frutta sciroppata).

Tuttavia, può assorbire l’acqua in eccesso se conservato in un ambiente umido e portare a batteri che lo fermentano diventando appiccicoso e con un odore simile all’alcol. Può succedere anche che lo zucchero raccolga odori dalla confezione o da cose che si trovano nelle vicinanze. Ad esempio, se si trova vicino a spezie dall’odore forte, può raccogliere odori da quelle.
Il problema più comune è che si asciuga e si raggruma o diventa duro. Di solito per risolvere questa cosa si può riscaldare (ad esempio con il calore del corpo o nel microonde) o spostare in un ambiente più adatto.