VAR protagonista al Meeting UEFA per allenatori élite: ecco cosa è stato detto

C’era anche il VAR, forse sopratutto il VAR, tra i principali argomenti di discussione del Forum per allenatori élite organizzato dall’UEFA e andato in scena ieri a Nyon. Il vertice vede periodicamente protagonisti gli allenatori considerati tra i migliori in Europa: quest’anno erano presenti Tuchel (PSG), Fonseca (Roma), Guardiola (Manchester City), Ten Hag (Ajax), Klopp (Liverpool), Rudi Garcia (Lione), Allegri, Ancelotti (Napoli), Lucescu, Zidane (Real Madrid), Sarri (Juventus), Emery (Arsenal). Il gruppo è stato ritratto nella foto istituzionale insieme al presidente Ceferin, al designatore europeo Roberto Rosetti e al vicesegretario generale dell’Uefa, Giorgio Marchetti.

Oltre al consueto confronto sulle questioni tecnico-tattiche, le novità apportate dal VAR hanno creato un acceso dibattito tra i protagonisti, inclusi i rappresentati istituzionali dell’UEFA Rosetti e Marchetti. L’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport mette l’accento sui pareri di Fonseca e di Rudi Garcia, raccolti ai margini dell’evento.
Fonseca ha dichiarato: “Abbiamo parlato molto, ma senza conclusione perché è una situazione molto difficile e controversa”, mentre Rudy Garcia ha detto: “Senza la Var si torna a un calcio preistorico, ma si deve prima possibile migliorare l’uso perché c’è troppa difformità tra i vari Paesi”.

Insomma, la mancata uniformità di giudizio e di utilizzo tra i vari paesi europei e finanche all’interno di uno stesso campionato resta il nodo fondamentale delle polemiche arbitrali dal momento dell’introduzione del VAR, ormai qualche stagione fa. Il designatore europeo Rosetti ha risposto al fuoco di fila delle domande cercando di spiegare caso per caso, ma agendo diplomaticamente anche per cercare una mediazione nella consapevolezza che sarà impossibile azzerare del tutto l’errore dell’essere umano.

Un punto di vista ribadito da Giorgio Marchetti alla stampa al termine dell’evento. Queste le sue parole: “Il Var è una giovane novità: ha solo bisogno di tempo e dobbiamo dargliene perché funzioni ovunque, allo stesso modo. Non facciamo l’errore di pensare che debba cambiare il gioco del calcio: si eliminano gli errori chiari ed evidenti, non quelli che possono essere interpretati. Nei falli di mano, ad esempio, non c’è bianco e nero ma molto grigio e questo complica le cose: il Var lì non può risolvere tutto i problemi. Per come è fatto il calcio non arriveremo mai tutti a essere d’accordo su tutto”.