Gazzetta dello Sport – Le curve contro la ripresa – Il messaggio dei tifosi

Gazzetta dello Sport riferisce, nella sua edizione online, della diffusione di un comunicato da parte di gruppi Ultras di tutta Europa contrari alla ripresa delle attività agonistiche delle squadre di calcio a causa dell’emergenza coronavirus in tutto il continente. Il comunicato, intitolato “StopFootball – NoFootballWithoutFans” e cioè “Fermate il calcio – Niente calcio senza tifosi”, esprime posizioni molto dure verso la spinta alla ripresa delle partite che è arrivata nelle scorse settimane e in questi giorni da parte dei vertici del sistema del mondo del pallone.

Gazzetta dello Sport – Le curve contro la ripresa

‪Il documento finale, si apprende, è stato firmato da 360 gruppi di tifosi organizzati in Italia e in Europa ed è la prima volta che così tante tifoserie, di tutte le nazioni e anche rivali tra di loro, condividono un’unica posizione‬. Insomma, l’emergenza sanitaria sembra essere riuscita persino in ciò che lo stesso calcio non era riuscito a fare. Come si legge su La Gazzetta dello Sport, in Italia le prime tifoserie ad avanzare questo posizionamento erano state,  con decine di striscioni fuori dagli stadi, quelle di Bergamo, Roma, Torino, Lecce, Genova e Napoli. E la rosea riferisce che le tifoserie italiane sono tra le più numerose firmatarie, seguite poi da gruppi di Germania, Francia, Spagna, Belgio, Romania. Di seguito il testo integrale del comunicato diffuso nel pomeriggio di oggi.

«L’Europa è nella morsa del Coronavirus. I governi hanno dichiarato il lockdown totale tutelando così la cosa più preziosa che abbiamo: la salute pubblica, primo obiettivo per tutti. Per questo riteniamo più che ragionevole pensare ad uno stop assoluto del calcio europeo.

Chi gestisce quest’ultimo, invece, ha fin da subito espresso un solo ed unico obiettivo: RIPARTIRE. Siamo fermamente convinti che a scendere in campo sarebbero solo ed esclusivamente gli interessi economici e questo viene confermato dal fatto che il campionato dovrebbe ripartire a porte chiuse, senza il cuore pulsante di questo “sport popolare”: I TIFOSI.

Ci è piu che lecito pensare che, ancora una volta, la supremazia del denaro vada a calpestare così il valore della vita umana. Pertanto, chiediamo fermamente agli organi competenti di mantenere il fermo delle competizioni calcistiche finché affollare gli stadi non tornerà ad essere un’abitudine priva di rischi per la salute collettiva.

Se il sistema calcio si trova in una situazione di tanta difficoltà, la colpa va attribuita alla mal gestione degli ultimi decenni. Mal gestione che abbiamo sempre messo in evidenza con il solo ed unico fine di tutelare e salvaguardare lo sport più bello del mondo. Oggi il calcio è considerato più come “un’industria” che come uno sport; dove le PAY-TV tengono sotto scacco le società, alimentandole con i propri diritti televisivi, permettendo così alle società stesse di poter pagare stipendi spropositati ai calciatori e alimentando a loro volta la sete di denaro di procuratori squali, il cui unico obiettivo è quello di gonfiarsi il portafoglio. Un sistema basato solo ed esclusivamente su business ed interessi personali che se non verrà ridimensionato quanto prima porterà ad un solo ed unico fine: LA MORTE DEL CALCIO STESSO.

Teniamo a sottolineare che se gli Ultras avessero una minima intenzione di lucrare su quella che è la propria passione, come abbiamo potuto leggere dai media in questi giorni, spingeremmo per una ripartenza dei campionati anziché lottare affinché questo non avvenga, andando contro tutto il sistema calcio ed a chi lavora per esso, scrivendo assurdità di ogni tipo. Tutto questo deve cambiare. Siamo pronti a confrontarci con chi di dovere per riportare il calcio ai suoi albori, per tornare a vivere la nostra più grande passione in prima persona, per far in modo che questo torni ad essere UNO SPORT POPOLARE».