Gasperini sotto accusa: il Valencia chiede all’UEFA provvedimenti per il suo comportamento

Gasperini, allenatore dell’Atalanta, è nell’occhio del ciclone per il contenuto delle sue dichiarazioni in un’intervista pubblicata da Gazzetta dello Sport qualche giorno fa. Il mister ha confessato di avere avuto sintomi compatibili con il Covid19 nel giorno della trasferta della squadra bergamasca a Valencia, nel ritorno degli ottavi di finale di Champions giocati al Mestalla il 10 Marzo scorso. Le parole della discordia sono le seguenti: “il pomeriggio della partita (mi sentivo, ndr) peggio. In panchina non avevo una bella faccia. Le due notti successive ho dormito poco, mi sentivo a pezzi come se avessi avuto la febbre a 40”. Un comportamento che è stato giudicato “poco responsabile” dal responsabile del dipartimento sanitario di Valencia Ana Barcelò.

Il Valencia, lo ricordiamo, ha poi avuto 25 casi di positività al coronavirus: 10 tra i giocatori della prima squadra e 15 tra i dipendenti. Il club spagnolo aveva già messo sotto accusa la trasferta in Lombardia con la gara giocata a porte aperte (un evento che anche alcuni in Italia hanno associato ad una sorta di “bomba biologica”, benché valutabile come tale solo a posteriori, ndr). Ma le parole di Gasperini hanno ulteriormente inasprito gli animi. La società aveva già pubblicato, nelle scorse ore, un comunicato ufficiale sul proprio sito stigmatizzando le parole del tecnico nerazzurro.

Il Valencia ha ricordato in questo comunicato che la gara di ritorno si è svolta a porte chiuse proprio perché l’UEFA aveva deciso di considerare il rischio sanitario della possibilità della provenienza di tifosi dall’Italia e, in particolar modo, dalla Lombardia e da Bergamo, che già in quel momento erano considerate zone ad altissimo rischio. Accusando Gasperini di non aver preso precauzioni nonostante fosse consapevole di avere sintomi compatibili con il Covid19, il Valencia ha chiesto all’UEFA di aprire un’indagine sul comportamento del tecnico nerazzurro e valutare eventuali sanzioni. Anche perché con una positività accertata, l’Atalanta sarebbe dovuta andare in quarantena, e non avrebbe potuto scendere in campo per disputare la gara di ritorno, vinta dai bergamaschi col punteggio di 3-4.

Al momento l’Atalanta ha fatto sapere di non aver ricevuto alcuna comunicazione dall’UEFA rispetto a possibili provvedimenti nei confronti del suo mister e ha deciso di non commentare ufficialmente quanto sta accadendo in queste ore.